REGGIO CALABRIA La Regione Calabria prova a fare “barriera” contro l’eolico “selvaggio” e sfrenato ponendo fine all’attuale e sostanziale “deregulation”. E’ questo il senso di una proposta di legge presentata dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso (Lega) e dai consiglieri regionali Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano (Azione), proposta che punta a dare esecuzione in Calabria alla normativa nazionale in tema di limiti all’installazione di impianti di energia rinnovabile e punta a ridurre al massimo l’impatto ambientale di questi impianti, spuntati in modo indiscriminato in tante aree della Calabria, oggi definitivamente compromesse. La proposta di legge regionale in pratica individua le aree idonee e quelle non idonee all’installazione di questi impianti, stabilendo alcuni ferrei paletti, anche più stringenti rispetto a quelli previsti dalla normativa nazionale, spiegano i consiglieri regionali. Criteri chiaramente tecnici, ma giusto per fare alcuni esempi la proposta di legge Mancuso-De Nisi-Graziano prevede che non si possono realizzare impianti a terra nei cinque chilometri interni alle strade statali o impianti in mare entro le 12 miglia, cioè entro le acque territoriali: ma nel complesso sono numerosi i limiti previsti nel nuovo testo normativo regionale. La proposta, che è composta di 12 articoli, è stata assegnata alla quarta Commissione del Consiglio regionale per l’esame di merito, oltre che alla seconda Commissione per il parere finanziario. In segreteria del Consiglio regionale peraltro è stata già depositata ad agosto una proposta di legge dal contenuto analogo, a presentarla il democrat Ernesto Alecci: è presumibile che si procederà a un esame abbinato dei testi. (a.cantisani@corrierecal.it)
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