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il botta e risposta

Posti per solventi all’Annunziata, Guccione attacca e l’Azienda ospedaliera replica

Per il dem è un atto «di una gravità inaudita». L’Ao bruzia: «Abbiamo dato seguito alla “legge Bindi”, già presidente del Pd»

Pubblicato il: 07/12/2024 – 20:52
Posti per solventi all’Annunziata, Guccione attacca e l’Azienda ospedaliera replica

COSENZA «Questa mattina, presso l’Annunziata, è stata inaugurato, il nuovo reparto di chirurgia toracica. Il comunicato, che ne da notizia riferisce che, in quel reparto, sotto stati attivati 4 posti per solventi. Un fatto di una gravità inaudita, questo vuol dire che, a turno, 4 pazienti usufruiranno di un trattamento privilegiato, perché in grado di pagarsi personalmente o per il tramite di una compagnia assicurativa, l’intera prestazione ospedaliera. Sotto mentite spoglie è l’avvio della privatizzazione della sanità pubblica. In un ospedale, nel quale mancano all’appello oltre 300 posti letto ( su 730 posti letto previsti solo 425 attivi) già accreditati. E con insolente arroganza, si attivano, 4 posti a pagamento, consegnando l’Annunziata, che è un Ospedale pubblico, a una scandalosa pratica di volgare commercializzazione. Alla faccia di centinaia e centinaia di pazienti che, non potendosi permettere prestazioni ospedalieri posti letto a pagamento, per giorni e giorni, restano parcheggiati al pronto soccorso, proprio per mancanza di posti letto. Vergogna! La misura è davvero colma. Il Ministro della Salute non può più far finta di non vedere e di non sentire». E’ la dichiarazione di Carlo Guccione membro della direzione nazionale Pd.

Il gruppo del Pd: «Non a una sanità di serie A e una di serie B»

«La Sanità deve essere garantita a tutti e tutti i cittadini devono avere in maniera equa l’accesso alle cure. Un ospedale hub come quello dell’Annunziata deve poter garantire qualsiasi prestazione ai cittadini senza ulteriori differenziazioni tra cittadini di serie a e quelli di serie b. Chiediamo per questo immediati chiarimenti alla dirigenza dell’Annunziata di Cosenza a proposito dei posti “solventi” in chirurgia toracica appena annunciati. Se abbiamo capito bene, si tratta di prestazioni a pagamento. E sarebbe grave se davvero fosse così». Così, in una nota, il capogruppo Pd in consiglio regionale Mimmo Bevacqua. «Nel pieno rispetto delle professionalità eccellenti in seno all’Annunziata – continua Bevacqua – chiediamo urgenti chiarimenti. Siamo per una sanità sempre e pienamente pubblica così fa garantire il miglior servizio possibile ai cittadini e contrastare la migrazione sanitaria. Chirurgia toracica è un reparto importante dell’ospedale – conclude Bevacqua -. Isolarla o comunque renderla più accessibile per i portafogli più capienti è totalmente sbagliato. La sanità pubblica e universalistica deve mettere tutti allo stesso livello senza alcuna distinzione economica. Il Commissario De Salazar, nell’interesse di tutti, chiarisca».

La replica dell’Azienda ospedaliera bruzia

«In occasione dell’apertura del nuovo reparto di Chirurgia toracica di sono raggiunti molteplici obiettivi. Il primo e più importante, con la testimonianza del primo paziente, dopo appena 5 giorni dall’intervento in piena salute ed entusiasta del trattamento ricevuto.
Il secondo che riusciremo nel 2025, è questo il nostro impegno, a raggiungere tra i 250 e 300 interventi. Obiettivo sfidante che ci collocherà tra i migliori ospedali italiani ed attrarrà tanti calabresi che oggi emigrano nel nord Italia. Il terzo è di aver dato seguito alla “legge Bindi”, Presidente del Partito Democratico dal 2009 al 2013, che ha, con lungimiranza, previsto la possibilità per i medici del servizio pubblico e per i cittadini che lo vogliono, di poter esercitare all’interno degli ospedali pubblici la loro arte medica. Tale legge, ancora attuale, si prefigge anche sotto tale aspetto, la valorizzazione degli ospedali pubblici, anche e soprattutto al fine di evitare la fuga dei migliori dal pubblico a favore del privato. Ovviamente seguendo le regole di legge che prevedono abbattimento delle liste di attesa e libera professione fuori dall’orario di lavoro. Questo è il senso delle nostre azioni volte esclusivamente a rilanciare il sistema sanitario pubblico».

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