MESSINA I carabinieri di Mistretta, in provincia di Messina, hanno eseguito una misura di arresti domiciliari emessa dal gip di Patti, su richiesta della Procura, nei confronti di un 36enne e di una 44enne, entrambi della provincia di Catania, presunti responsabili del reato di truffa in concorso. Le indagini hanno documentato il modus operandi utilizzato dai due presunti truffatori, non basato su improvvisazione, bensì attraverso un’attenta pianificazione, attraverso la quale, avrebbero sfruttato la debolezza e l’ingenuità di un’anziana facilmente suggestionabile, poi contattata telefonicamente e raggirata con il “metodo del falso carabiniere”, con il chiaro intento di ottenere la fiducia ed accedere così in casa sua per farsi consegnare monili in oro e altri preziosi. Per persuaderla, i due presunti truffatori, infatti, avrebbero inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il figlio della vittima, con la richiesta di una finta cauzione per evitare l’arresto del parente. La vittima era stata contattata sul suo telefono fisso da una persona che, presentatasi come “Maresciallo dei Carabinieri”, le aveva comunicato che il figlio si trovava in stato di arresto presso una caserma dell’Arma poiché era stato responsabile di un incidente stradale e che per la sua liberazione occorreva un’ingente somma di denaro. Spaventata e preoccupata, la donna aveva consegnato tutti i preziosi custoditi in casa per un valore di oltre 50.000 euro a un uomo, poi identificato in uno degli indagati, che, dopo circa 30 minuti, si era presentato presso la sua abitazione fingendosi come appartenente all’Arma. Da quanto appurato nelle indagini, i due soggetti, dopo l’azione fraudolenta, si sarebbero quindi allontanati immediatamente con un’autovettura, poi risultata noleggiata.
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