Ultimo aggiornamento alle 19:17
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

operazione “asterisco”

Reggio Calabria, traffico illecito di rifiuti speciali: 8 indagati – VIDEO

Ricostruito un sistema finalizzato al risparmio di costi e la commercializzazione di materiali

Pubblicato il: 27/01/2025 – 9:53
Reggio Calabria, traffico illecito di rifiuti speciali: 8 indagati – VIDEO

REGGIO CALABRIA I carabinieri del Nipaaf del gruppo forestale di Reggio Calabria hanno scoperto un traffico illecito finalizzato al risparmio di costi ed alla commercializzazione dei rifiuti in assenza dei trattamenti previsti e con formulari redatti con dati falsi sulla tipologia. Sono otto gli indagati nell’inchiesta denominata “Asterisco”, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che ha chiesto e ottenuto dal gip il sequestro delle quote sociali e i patrimoni aziendale di due società, i patrimoni aziendale di due ditte individuali e di un furgone utilizzato per la movimentazione dei rifiuti. La Procura di Reggio Calabria, diretta da Giuseppe Lombardo, contesta agli indagati i reati di invasione di terreni, collocando i rifiuti anche su terreni, pubblici e privati, al di fuori delle aree aziendali, nonché il deturpamento e imbrattamento di cose altrui.

La gestione dei rifiuti pericolosi

Le aziende, che hanno sede a Villa San Giovanni e a Motta San Giovanni, sono state adesso affidate a due amministratori giudiziari. Le indagini avrebbero consentito di individuare i soggetti, titolari di aziende del reggino, che sistematicamente, all’interno degli impianti, avrebbero gestito i veicoli fuori uso non sottoponendoli alla necessaria preventiva bonifica tramite la prevista asportazione degli elementi inquinanti da sottoporre a distinti cicli di recupero e smaltimento mantenendo così la qualità di rifiuti pericolosi. Gli autoveicoli fuori uso, non sottoposti a bonifica, venivano commercializzati come rifiuti non pericolosi.

I “pacchi auto”

I carabinieri forestali, inoltre, hanno accertato che in molte occasioni all’interno dei veicoli rottamati erano riposti rifiuti, costituiti da scarti di lavorazione o rifiuti privi di valore commerciale che dovevano essere smaltiti separatamente con i costi conseguenti. I veicoli ridotti volumetricamente erano poi trasportati alle aziende acquirenti con un peso fraudolentemente aumentato. In questo modo, la riduzione volumetrica permetteva la formazione dei cosiddetti “pacchi auto” o “pacchi carrozzeria” con all’interno i rifiuti nascosti.   

Il trattamento delle apparecchiature elettriche

Le indagini dei carabinieri forestali hanno anche permesso di accertare che i rifiuti costituiti da apparecchiature elettriche (Raee) non erano, preventivamente al conferimento presso impianti specializzati al riciclo e valorizzazione, sottoposti a sottrazione delle parti pericolose. Anzi, in alcuni casi, erano riempiti con altri rifiuti. Stando all’inchiesta, inoltre, gli estintori esausti erano trattati con mezzi meccanici, con conseguente esplosione e rilascio in atmosfera di polveri pericolose, mentre le balle di paraurti di autovetture venivano in realtà mescolate con rifiuti, anche pericolosi, destinati allo smaltimento. Invece che asportare i liquidi, potenzialmente pericolosi, contenuti nei fusti metallici, questi ultimi non sarebbero stati preventivamente bonificati ma trattati in modo tale da causare sversamenti nel suolo aziendale. Tutto sarebbe servito a ottenere notevoli risparmi economici. (redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x