COSENZA I referenti di Camorra, ‘Ndrangheta e Cosa Nostra siedono allo stesso tavolo, il sospetto – emerso in alcune delle recenti operazioni antimafia – è di un accordo per la costituzione di una sorta di confederazione. Questo il tema al centro della rubrica di approfondimento “In 10 Minuti“, in onda su L’altro Corriere Tv. Ospite, Vincenzo Sbrizzi giornalista, scrittore e due volte vincitore del “premio Giancarlo Siani”. «Sicuramente la droga è l’elemento fondamentale per quanto riguarda il finanziamento delle attività illecite. Poi questi soldi in qualche modo vengono reinvestiti. La ‘ndrangheta ha un vero e proprio predominio per quello che riguarda il commercio all’ingrosso, nel senso che ha la capacità di importare quantità elevate di cocaina soprattutto dal Sud America per poi rivenderle anche ad altre organizzazioni criminali, come la Camorra».
I rapporti tra le mafie vengono cristallizzati già all’inizio degli anni Sessanta, poi c’è stata un’evoluzione cristallizzate nelle recenti inchieste, come Hydra. «Il Nord Italia e il resto d’Europa sono un terreno di caccia per le mafie e paradossalmente il Sud Italia è un terreno che consente meno movimenti perché tutte le attività sono ormai schedate, controllate. Nel Nord Italia invece riescono ad avere ancora qualche margine di manovra, soprattutto nel riutilizzo dei capitali illeciti». Ma si continua a sottovalutare la portata delle azioni delle organizzazioni criminali. «Nel nostro Paese c’è ancora una grossa difficoltà ad accettare che le regioni del Nord siano ormai diventate territorio fertile per le mafie impegnate a riutilizzare i capitali».
Si chiama “Napolinegra” l’ultimo libri di Vincenzo Sbrizzi: venticinque storia di uomini e donne che hanno raggiunto l’Italia dopo drammatici viaggi a bordo dei barconi. «Napolinegra è un titolo scelto per scuotere un pochettino le coscienze che sembrano completamente addormentate. I migranti vengono presi di mira, utilizzati come strumento di propaganda e in realtà è un problema sociale che investe la nostra penisola». (f.b.)
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