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La Striscia di Gaza per restituire benessere

Di Elon Musk si conoscono sia il nome che la disponibilità economica. Lo si è visto della campagna elettorale che ha fatto sedere sulla poltrona della Casa Bianca Donald Trump, suo amico.Nessuno p…

Pubblicato il: 10/02/2025 – 8:10
di Franco Scrima
La Striscia di Gaza per restituire benessere

Di Elon Musk si conoscono sia il nome che la disponibilità economica. Lo si è visto della campagna elettorale che ha fatto sedere sulla poltrona della Casa Bianca Donald Trump, suo amico.
Nessuno prevedeva, invece, che dopo l’attenzione in America cadesse su Israele. Questa volta non per dichiarargli guerra, ma per incontrare Benjamin Netanyahu e proporgli la realizzazione di prestigiose residenze in un luogo di attrazione internazionale: la lunga fascia fronte mare. Un progetto che garantirebbe consistenti risorse economiche.
Non è dato sapere se l’operazione sia stata suggerita da Elon Musk, l’uomo tra i più facoltosi d’America. Certamente non dall’Italia che, com’è noto, non riuscirebbe a fare un torto ad alcuno, men che mai all’America, specie adesso che sulla “poltrona presidenziale” si è seduto Trump.
Non bisogna dimenticare che una piccola fetta di merito va data agli italiani, a quella parte che, subito dopo la guerra, è stata costretta a lasciare il suo Paese per raggiungere gli “States”, in moda da raggranellare, lavorando, quel tanto che consente di sopravvivere.      
Certo incuriosisce sapere come e perché Trump e Musk abbiano a cuore anche l’Europa e, in particolare, l’Italia che non è quella che appare. Nel nostro Paese sarebbe difficile realizzare, per esempio, ciò che è stato proposto per la Striscia di Gaza, anche se l’incremento del turismo in quella terra distrutta dai bombardamenti, sarebbe da non trascurare per restituire alla popolazione benessere. Sempre che le opere realizzate rimangano nella loro disponibilità.       
Gli Stati Uniti d’America farebbero bene non soltanto a impegnarsi perché il progetto si realizzasse, soprattutto per dare a quelle famiglie che la casa non hanno più, di realizzare strutture abitative fronte mare per incrementare il turismo in quella zona distrutta dai bombardamenti. Ciò darebbe benessere alla popolazione, avendo la possibilità di avviare una attività che consentirebbe loro di vivere dignitosamente.

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