COSENZA Magari sta rientrando da Cortina e per le 16 lo vedremo in piazza Duomo alla partenza della processione della Madonna del Pilerio, ma Franz Caruso quasi sicuramente oggi diserterà l’evento religioso più importante della città, preferendovi la settimana bianca (partito venerdì, dovrebbe rientrare domani).
La processione rappresenta un momento di unificazione della comunità cosentina – quest’anno con una valenza ancora più forte, visti i recenti casi di cronaca che hanno portato la città alla ribalta nazionale – e fa parte delle tradizioni cittadine, non solo per la comunità religiosa. Rientra a pieno diritto tra i riti che scandiscono di anno in anno la storia di Cosenza, ed è un po’ come se alla cerimonia del sangue di San Gennaro a Napoli mancasse la più alta autorità elettiva della città, accanto ai vertici istituzionali ed ecclesiastici.
Una prima conferma dell’assenza di Caruso alla processione che oggi pomeriggio bloccherà le attività e il traffico del centro città, si è avuta stamattina alla messa delle 11, quando a rappresentare Palazzo dei Bruzi è stato l’assessore ai Lavori pubblici Damiano Covelli (in mancanza di un vicesindaco); alla processione di oggi pomeriggio, nel caso dovesse essere confermata l’assenza di Caruso, quasi sicuramente a indossare la fascia tricolore sarà Francesco Turco, consigliere molto vicino al sindaco e da lui delegato al culto e ai rapporti con le comunità religiose. L’eventuale assenza di Caruso per quanto formale è anche sostanziale – mai come in questo caso, in politica la forma è sostanza – e potrebbe avere sull’opinione pubblica un impatto non da poco, visto l’amore che i cosentini nutrono per la loro patrona, che ha salvato la città dalla peste. A memoria storica sarebbe la prima volta che un sindaco non presenzia alla cerimonia, e in molti ricordano che Giacomo Mancini ad esempio non vi rinunciò nemmeno quando le sue condizioni di salute si erano ulteriormente aggravate a inizio 2002: il 12 febbraio in molti lo ricordano in carrozzella dietro all’icona della Madonna. Meno di due mesi dopo sarebbe morto. (euf)
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