VIBO VALENTIA Sull’ospedale «i cittadini possono stare tranquilli», mentre la situazione finanziaria «è complessa, abbiamo un disallineamento di 30 milioni». In una conferenza dei sindaci dai toni vivaci è toccato al prefetto Vittorio Piscitelli, membro della terna commissariale che guida l’Asp di Vibo Valentia, fare un po’ di chiarezza sui temi caldi della sanità vibonese, dai lavori di ristrutturazione all’ospedale Jazzolino all’indebitamento dell’ente. Nella prima seduta del nuovo ciclo con al vertice Salvatore Fortunato Giordano, svoltasi ieri pomeriggio, si è rischiato però di non raggiungere il numero legale necessario per convalidare l’assemblea, con soli due sindaci in più rispetto alla soglia minima.
Molti gli assenti, tra cui il primo cittadino di Jonadi Fabio Signoretta, che ha fatto sapere di non presentarsi fino a che non sarà presente il governatore e attuale commissario della sanità Roberto Occhiuto. Una “provocazione” rilanciata da diversi sindaci ieri presenti che hanno preannunciato la volontà di voler disertare l’assemblea fino a che non accetterà di presenziare Occhiuto. Tra questi il sindaco di Monterosso Antonio Lampasi, di San Nicola Giuseppe Condello e quello del capoluogo Enzo Romeo. «La presenza di Occhiuto – ha spiegato Romeo – qui sarebbe importante per avere risposte immediate che solo lui ci può fornire e per prendersi impegni che non può delegare ad altri». Il presidente della Conferenza Giordano ha chiarito di aver invitato il presidente Occhiuto ma senza aver ricevuto riscontro, prendendosi nuovamente l’impegno di chiedere un incontro al governatore.
In assenza del commissario ad acta per la sanità calabrese, è stato quello dell’Asp di Vibo a rispondere alle problematiche poste dai sindaci. In primis, sui lavori di ristrutturazione dell’ospedale Jazzolino. «Nessuno ha mai pensato di chiuderlo» ha detto a margine, sottolineando che gli stessi «medici hanno voluto mandare un messaggio di tranquillità a tutti i vibonesi, ovvero che saranno accolti con la massima attenzione e con le massime cure nel loro ospedale. Quindi i cittadini possono stare tranquilli, questi medici meritano la loro stima e la loro fiducia perché si preoccupano soltanto di loro, di garantire sicurezza e assistenza».
Oltre a tranquillizzare i cittadini, Piscitelli ha spiegato l’attuale situazione dei lavori, partendo dalla proposta di Occhiuto di rimodulare i fondi. «Ci consente di non avere i tempi ristretti del Pnrr e di rinviare all’ultimo momento i lavori presso il blocco operatorio». Un programma che prevederebbe la “convivenza” dei reparti interessati con i lavori, per poi trasferirli eventualmente «presso il nuovo ospedale che il presidente ci ha assicurato entro l’anno prossimo. Confidiamo così di poter fare i lavori senza spostarci in strutture private. Abbiamo comunque fatto dei sopralluoghi esplorativi, per avere eventualmente un piano b». Naufragate definitivamente le ipotesi di Serra San Bruno e Tropea, ma anche l’ipotesi di ospedale da campo sembra ormai remota: «Sarebbero cifre esose, noleggiare una struttura modulare sarebbe come comprarla a livello di costi, quando a noi servirebbe per soli 3-4 mesi».
Un passaggio Piscitelli lo fa sulla critica condizione finanziaria dell’ente, con un forte indebitamento che di fatto blocca eventuali interventi sul miglioramento della sanità. «Abbiamo un disallineamento di 30 milioni, dovuto soprattutto alla contrazione delle erogazioni dei fondi regionali. Abbiamo incontrato più volte gli uffici regionali spiegando quali sono i nostri dati, li hanno presi in considerazione e stanno valutando come venirci incontro». Si spera, spiega Piscitelli, in un contributo maggiore da parte della Regione rispetto all’ultimo, anche in virtù «del piano di sviluppo che abbiamo presentato alla fine dell’anno scorso». Al fine di far quadrare il bilancio, il commissario non esclude però eventuali “tagli” in futuro, ma che – specifica – «sarà più una razionalizzazione interna, ovvero evitare quelle spese evitabili o rinviarle».
Unico rappresentante della Regione presente nella sala consiliare è il consigliere Michele Comito, che ridimensiona l’assenza di Occhiuto: «A noi interessa che lavori e lo sta facendo molto bene. Sono stati approvati tutti i bilanci e adesso si va spediti verso la richiesta di fine commissariamento. Ha ottenuto oltre 3500 assunzioni a fronte di 2700 che sono andate via, non oso immaginare cosa sarebbe successo se non fossero state assunte queste persone. Ha avuto l’intuizione dei medici cubani, solo a Vibo nel lavorano 20 veramente bravi». Sulla visita del Pd, guidata da Irto, allo Jazzolino, il consigliere regionale risponde: «Mi meraviglio delle sue dichiarazioni, ha detto di essere un po’ stupito da come ha trovato l’ospedale. Ma è in questa situazione di criticità da quasi 20 anni, da quando ci sono state una serie di restrizioni per la sicurezza, sia per quanto riguarda i posti letto che servizi che hanno ridotto l’efficienza della struttura». Comito invita ad abbassare un po’ i toni e a fare «fronte comune, lavorando tutti insieme. Non dobbiamo essere sempre pessimisti su tutto ciò che si fa, ma cercare di collaborare perché tutto venga fatto in modo più efficiente possibile». (ma.ru.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x