CATANZARO Dopo tre mesi, torna il Consiglio comunale di Catanzaro. L’appuntamento per il ritorno in aula dopo una sospensione lunghissima, partita a fine novembre e dettata anche da contingenze politiche, è per oggi pomeriggio, in seconda convocazione com’è prassi e come probabilmente sarà sempre più prassi visto che la Giunta comunale di centrosinistra guidata dal sindaco Nicola Fiorita è sempre sotto il gioco dell’”anatra zoppa” del dopo elezioni e dopo che il gruppo di Azione nelle scorse settimane ha ritirato l’appoggio esterno all’amministrazione cittadina. All’ordine del giorno una ventina di pratiche, molti debiti fuori bilancio e soprattutto il bilancio di previsione, la pratica più importante. Sul piano numerico Fiorita continua a non avere una maggioranza di centrosinistra ma evidentemente può contare sul sostegno di un gruppo di consiglieri che non sono stati eletti nella sua coalizione ma per senso di responsabilità (pochi) o per opportunismo (tanti) sono pronti a garantire la tenuta dell’amministrazione: il cosiddetto “mondo di mezzo” che peraltro sarà oggi al centro dell’attenzione generale. Perché, una volta scavallata senza le dimissioni in blocco delle minoranze la data del 24 febbraio (data ultima per poter tornare alle urne nella finestra della prossima primavera), dall’atteggiamento di questo “mondo di mezzo” comunque dipenderà il futuro del sindaco Fiorita e della sua Giunta, che secondo i “bene informati” almeno per un anno ancora non rischia nulla ma resta sempre sul filo, perché i numeri per andare avanti non ci sono senza l’apporto di questo manipolo di consiglieri “responsabili” e/o “opportunisti. I riflettori saranno concentrati dunque proprio sulla pratica del bilancio, l’unica che potenzialmente e teoricamente (molto teoricamente) potrebbe far “ballare” il sindaco e l’amministrazione.
La gran parte degli analisti politici ritiene che oggi – così come domani e dopodomani – non succederà nulla, anche perché la seconda convocazione abbassa decisamente il quorum necessario per approvare i provvedimenti all’odg bilancio compreso (e fonti di Palazzo De Nobili dicono che Fiorita può contare su 14 voti abbastanza sicuri, i dieci del centrosinistra e quattro del “mondo di mezzo”). Ma ciononostante la seduta riveste sicuramente una certa importanza politica, perché servirà a definire il perimetro delle coalizioni, in pratica chi sta con chi. I partiti di centrodestra – Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, a loro volta ancora non amalgamati – nei giorni scorsi hanno lanciato una sorta di “avvertimento/minaccia” a quanti di questo “mondo di mezzo”, composto in gran parte da consiglieri di area centrodestra – garantiranno la sopravvivenza a Fiorita, dicendo loro che non saranno ricandidati nelle fila del centrodestra: probabile allora che qualcuno, per evitare di precludersi comunque la ricandidatura, alla fine oggi non si presenti o magari esca dall’aula, mentre qualche consigliere “borderline” invece potrebbe anche votare il bilancio per dare comunque un “segnale” a Fiorita chiedendo qualcosa in cambio di un sostegno comunque “scomodo”. Di converso, lo stesso Fiorita oggi dovrebbe aver chiaro su chi potrà contare per non cadere. In tutti i casi, sono scenari abbastanza eloquenti del “basso profilo” che la politica catanzarese ha ormai imboccato da parecchi anni a questa parte (almeno otto anni), contribuendo anche alla sempre più evidente marginalità del capoluogo sui tavoli regionali come dimostrano le cronache quasi quotidiane. (a. c.)
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