COSENZA I segnali sono incoraggianti. Anzi, lo sarebbero se alla fine del campionato mancassero venti partite e non dieci. Quello ammirato a Modena domenica scorsa è stato un Cosenza determinato, per certi versi commovente nella sua voglia di portare a casa la vittoria, l’unico risultato che avrebbe permesso di nutrire ancora speranze concrete nel raggiungimento degli spareggi playout.
La matematica ancora non condanna i Lupi, ma è evidente che per provare a mantenere la categoria, da qui in avanti servirebbe un’impresa. La buona volontà e un eventuale cambio di mentalità di Micai e compagni potrebbero non bastare. Per agganciare il quart’ultimo posto in classifica, al momento lontano sette lunghezze e occupato dal Mantova, il Cosenza nelle ultime dieci partite dovrebbe conquistare una ventina di punti o poco più. Ciò vuol dire che bisognerebbe vincere almeno sette gare con un cammino molto simile a quello che nella stagione 2019-2020, portò la squadra di Roberto Occhiuzzi a compiere un vero e proprio miracolo sportivo. In quella circostanza (eravamo in piena pandemia con gli stadi vuoti), il Cosenza, che di punti ne aveva 24, totalizzò ben 22 punti – con una media di 2.2 a partita – frutto di sette successi e un pareggio. Un percorso che fece scalare ai silani guidati da un Emmanuel Riviere incontenibile (senza dimenticare i vari Casasola, Baez, Bruccini e Sciaudone), posizioni su posizioni in classifica, fino alla conquista in extremis di una insperata salvezza diretta. Stavolta, pensando al valore dell’organico, alle (non) scelte societarie in fase di calciomercato e al clima di rottura e sfiducia che si respira in città, il compito appare nettamente più complicato, ma sperare non costa nulla. Al termine della gara del “Braglia”, il neoallenatore rossoblù – insieme a Nicola Belmonte – Pierantonio Tortelli, ha detto di credere fortemente nel raggiungimento dell’obiettivo. Parole di circostanza che provano a tenere alto il morale di un gruppo che di certo dovrà cercare di ritrovare una compattezza e una positività mentale messi a dura prova negli ultimi mesi, anche e soprattutto a causa dei numerosi problemi societari e ai dissidi venutasi a creare tra il patron Eugenio Guarascio e la tifoseria. Proprio il supporto di quest’ultima, se messa nelle giuste condizioni di incidere, potrebbe rivelarsi ancora una volta decisiva. Gli oltre 800 sostenitori presenti a Modena sono l’ennesima conferma dell’amore che la piazza bruzia nutre nei confronti della squadra cittadina. Un amore mai venuto meno nonostante le scelte e l’atteggiamento di sfida verso i propri tifosi mostrato in più occasioni dalla proprietà. (f.v.)
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