REGGIO CALABRIA Sarà processato davanti al gup del Tribunale di Reggio Calabria l’ex broker della ‘ndrangheta e narcotrafficante internazionale Vincenzo Pasquino (cl. ’90), nato e cresciuto a Torino, ma considerato membro di spicco della ‘ndrangheta, rimasto coinvolto nella maxinchiesta sul narcotraffico internazionale “Samba” della Distrettuale antimafia di Torino. Si tratta, in particolare, di una complessa indagine internazionale riguardante tre gruppi criminali, distinti tra di loro ma collegati, dediti al narcotraffico sulla rotta atlantica. Una cooperazione sviluppata con le autorità brasiliane sin dal 2019 e che aveva portato, all’epoca, agli arresti di Nicola e Patrick Assisi.
La posizione del collaboratore di giustizia, dunque, sarà riunita nel procedimento “Eureka”, nel corso del processo celebrato con rito abbreviato, così come ha stabilito il gup Antonino Foti. Pasquino dovrà così rispondere delle accuse mosse sia dalla Dda di Torino che quella di Reggio Calabria, in un unico processo rispetto a tutte le accuse che lo riguardano. La scorsa settimana, invece, la difesa di uno degli imputati, Ivano Piperissa, rappresentata dagli avvocati Vincenzo Sorgiovanni e Giuseppe Gervasi, aveva ottenuto che fossero acquisite alcune delle sue dichiarazioni rese nei verbali in Brasile a fine novembre 2023 e quelle allegati al decreto di fermo dell’operazione “Samba”. Su alcune delle sue dichiarazioni, infatti, pende il giudizio dell’attendibilità rispetto alle ricostruzioni sui rapporti con gli esponenti di San Luca e Platì e i gruppi in Brasile per il trasporto in Europa dei carichi di cocaina.
Nel corso del procedimento erano già stati acquisiti i verbali resi da Pasquino davanti ai magistrati della Dda di Reggio Calabria, ma le ulteriori dichiarazioni emerse dagli atti dell’inchiesta Samba potrebbero fornire ulteriori elementi probatori. L’inchiesta “Eureka” aveva visto la cooperazione delle Dda di Reggio Calabria, Milano e Genova, degli investigatori di Germania, Belgio e Portogallo e aveva smantellato un’organizzazione transnazionale dedita al riciclaggio, al traffico di droga e armi in tutto il mondo, colpendo in particolare le cosche Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo. Le stesse, in larga parte, sulle quali si sarebbero concentrati gli inquirenti dell’Antimafia torinese, documentando come il gruppo criminale di Torino, per tramite proprio dell’ex latitante Vincenzo Pasquino – arrestato a Joao Pessoa il 24 maggio 2021 – avesse creato nello stato del Paraiba solidi legami con una struttura criminale del luogo. (g.curcio@corrierecal.it)
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