ROMA «La Commissione parlamentare antimafia si dichiara disponibile a fornire spinta e testimonianza concreta alle comunità, con la candidatura diretta di propri membri». E’ quanto si legge nella relazione della Commissione parlamentare antimafia sulla missione a San Luca nel giugno del 2024. Il riferimento è al fatto che a San Luca spesso non si riesce ad andare alle elezioni per la mancanza di candidati sindaci, anche a causa dei continui scioglimenti del Comune per infiltrazioni della ‘ndrangheta. La proposta di candidare parlamentari dell’Antimafia nel caso di perdurante assenza di candidati a San Luca – prosegue la relazione – «sarebbe un segnale di notevole valore, che potrebbe incoraggiare, in loco, altri cittadini, altre forze, ad offrire il proprio contributo e la propria disponibilità a servire quelle realtà. E potrebbe contribuire a raccogliere altre disponibilità, di altre ed altri parlamentari, altre personalità pubbliche. Ci sarebbero da verificare situazioni di fattibilità concreta, a partire dalle modalità di raccolta firme che in alcune situazioni risultano non solo difficoltose, ma impossibili. Ma quello che, in questa sede, interessa evidenziare è la proposta concernente la disponibilità a fornire questo segnale, che rappresenterebbe ben più di una semplice, seppure significativa, testimonianza».
«Anche l’amministrazione protrattasi dal 2019 sino al maggio 2024, caratterizzata dalla presenza di organi elettivi, quantomeno, incapaci di resistere alle forti pressioni tese alla salvaguardia di assetti ed equilibri consolidati nell’interesse delle ‘ndrine locali… consentendo a soggetti intranei o comunque contigui di beneficiare di ritardi ed omissioni nella riscossione di tributi e di altre competenze, nella demolizione delle opere abusive o nello sgombero delle aree demaniali abusivamente occupate», si legge poi nella relazione della Commissione Antimafia che poi rimarca «il complesso intreccio di parentele ed amicizie che unisce tutti gli abitanti del comune ed anche i componenti dell’apparato gestionale e politico dell’ente alle famiglie mafiose, rendendo – si evidenzia nella relazione- estremamente difficile che costoro vogliano o, comunque, possano rompere il muro di omertà e liberare l’amministrazione comunale dal controllo mafioso». La Commissione ammette poi il “fallimento” della normativa sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose «pur reiteratamente applicata nel tempo e accompagnata dall’ulteriore affidamento del comune ad un Commissario, non ha prodotto i risultati sperati nell’amministrazione del comune di San Luca, le cui problematiche sono sostanzialmente rimaste irrisolte». (redazione@corrierecal.it)
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