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NERVI TESI IN PARLAMENTO

«Furto di democrazia», «mafiosi»: alla Camera duro scontro M5S-Fi

Tra i due gruppi altissima tensione per tutta la giornata, anche dopo la vicenda del seggio in Calabria

Pubblicato il: 12/03/2025 – 21:31
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«Furto di democrazia», «mafiosi»: alla Camera duro scontro M5S-Fi

ROMA scontro tra Movimento Cinquestelle e Forza Italia in chiusura di seduta alla Camera. Il clima tra i due partiti è stato teso per tutto il giorno anche in seguito alla vicenda di un seggio in Calabria, in precedenza andato ai Cinquestelle e poi tornato agli azzurri con la proclamazione del deputato Andrea Gentile. A fine giornata, durante la votazione degli emendamenti al ddl intercettazioni, sono volati di nuovo insulti tra i banchi del M5s e quelli di Forza Italia dopo che dai Cinquestelle era giunta l’accusa agli azzurri di essere stati appoggiati da “mafiosi”. “E’ stata infangata la memoria di una persona che non è presente, ci sono state allusioni calunniose e chi le ha proferite ne risponderà nelle sedi opportune” ha tuonato il deputato azzurro Pietro Pittalis. Il clima si è ulteriormente surriscaldato con il cinquestelle Alfonso Colucci che ha insistito: “Non accettiamo lezioni da nessuno, soprattutto da chi ha votato che Ruby era nipote di Mubarak”. “Lei presidente ha impedito a un capogruppo di prendere la parola, è un fatto inaccettabile – ha detto poi il capogruppo M5s Riccardo Ricciardi all’indirizzo del presidente di turno dell’aula Fabio Rampelli -. Questa è la degna conclusione di una giornata indegna, iniziata con un voto che ha defraudato il nostro gruppo di una sua deputata. Forza Italia non deve offendersi, non è colpa nostra se quel partito è stato fondato da un mafioso, questo è scritto in una sentenza definitiva. Ho il diritto di dirlo anche in quest’aula e il furto di democrazia compiuto stamattina dimostra che lo stile e i metodi sono rimasti inalterati”. “Lei non ha il diritto di definire nessuno mafioso in quest’aula”, ha risposto Rampelli a Ricciardi. (Askanews)

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