LAMEZIA TERME Tra i temi al centro delle audizioni che la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha tenuto nelle scorse settimane a Crotone con riferimento alla bonifica del sito industriale spicca anche il tema del rischio di infiltrazioni criminali nelle future attività sul territorio. Un rischio contro il quale lo Stato nelle sue articolazioni è pronto a schierarsi, come ha fatto capire il prefetto Franca Ferraro nel corso della sua audizione, la prima della “Ecomafie”. «Atteso che l’attività della bonifica comporterà l’impiego di ditte in subappalto, è mio intendimento – ha riferito il prefetto Ferraro – di sottoscrivere il protocollo di legalità, che normalmente il ministero, tramite le prefetture, sottoscrive per le grandi opere, in modo tale da darci la possibilità di controllare, in materia antimafia, che è un nostro compito istituzionale, la legalità e la correttezza dell’impiego degli uomini nel rispetto dei contratti e anche la tracciabilità dei flussi finanziari e degli uomini e dei mezzi che sono impiegati nei cantieri». La Ferraro ha poi spiegato alla commissione che sottoporrà la sua intenzione ai vertici dell’Eni Rewind. Nel frattempo, nei giorni scorsi è stato sottoscritto, presso la Prefettura di Crotone, un protocollo di intesa per l’istituzione di un tavolo permanente per il coordinamento delle procedure di bonifica.
Intanto, però, diventa sempre più ampio il contenzioso, uno dei fattori che sta rallentando l’avvio concreto della bonifica. Secondo quanto riporta oggi la “Gazzetta del Sud”, oltre ad Eni Rewind anche Edison ha chiesto al Tar della Calabria di annullare le diffide di Regione, Provincia e Comune di Crotone che hanno di fatto impedito a Eni di avviare la bonifica dell’ex area industriale. I tre enti locali, al fine di ostacolare l’inizio degli scavi nelle zone contaminate previsto per il 20 gennaio mediante lo smaltimento dei rifiuti pericolosi nella discarica di Columbra, avevano intimato l’Eni a non dare il via agli scavi conferendo “in loco” le sostanze pericolose alla luce del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur).(redazione@corrierecal.it)
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