ROMA I giudici della Suprema Corte di Cassazione hanno emesso il verdetto contro gli imputati nel processo “Rimpiazzo”, nato dall’omonima inchiesta contro la cosca dei Piscopisani, nome che deriva dal quartiere di Vibo, Piscopio, dal quale il gruppo criminale è originario. Gli ermellini hanno così confermato le condanne nei confronti di 14 imputati, con la pena più pesante nei confronti di Rosario Battaglia (28 anni e 3 mesi). Sono cinque, invece, gli annullamento di cui due con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello.
Le accuse contestate sono associazione mafiosa, usura, estorsione, danneggiamento, illeciti in materia di armi, intestazione fittizia di beni e spaccio di droga. I magistrati della Dda di Catanzaro e gli investigatori della Polizia hanno ricostruito durante l’indagine circa 26 estorsioni, 9 danneggiamenti e 32 episodi di spaccio. Secondo l’accusa, i Piscopisani puntavano a scalzare i potenti Mancuso di Limbadi dal capoluogo vibonese e dalle frazioni marine sfruttando il fatto che molti rappresentati dei Mancuso fossero in carcere. Inizialmente i Piscopisani sceglievano le vittime delle estorsioni e delle intimidazioni individuandole tra coloro che sapevano essere sottoposti al controllo dei Mancuso.
Condanna, inoltre, i ricorrenti, ad eccezione di David e Farfaglia, alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalle parti civili associazione antiracket e antiusura della Provincia e Comune di Vibo Valentia, Regione Calabria, che liquida in 4.200 euro complessivi, oltre accessori di legge, per ciascuna delle parti. Condanna, inoltre, Battaglia alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalla parte civile Pubbliemme Srl che liquida in 4.200 euro oltre accessori di legge.(g.curcio@corrierecal.it)
Nel collegio difensivo gli avvocati Diego Brancia, Sergio Rotundo, Francesco Calabrese, Giuseppe Di Renzo, Giuseppe Cutrullà, Vincenzo Sorgiovanni, Giuseppe Gervasi, Giovanni Vecchio, Francesco Gambardella, Leopoldo Marchese, Francesco Sabatino, Gregorio Viscomi, Guido Contestabile, Rosa Giorno, Francesco Muzzopappa, Walter Franzè e Salvatore Staiano.
x
x