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il retroscena

Il Pd verso i congressi. La (solita) caccia alle tessere per misurarsi sui territori

Segnalati dati anomali nella raccolta soprattutto nel Vibonese. Ma i vertici dem parlano di dinamiche fisiologiche e numeri in linea con il passato

Pubblicato il: 20/04/2025 – 7:23
Il Pd verso i congressi. La (solita) caccia alle tessere per misurarsi sui territori

LAMEZIA TERME Il “Ground Zero” è ritenuto il Vibonese, in particolare Serra San Bruno. Il tesseramento avviato dal Pd calabrese in vista della stagione congressuale che sarà a due tappe – quella regionale a metà maggio e quella delle federazioni provinciali a metà giugno dopo gli eventuali ballottaggi delle Amministrative – come al solito ha dato lo start alla corsa più o meno sfrenata alle tessere e alle prove muscolari per misurarsi nei territori. Dinamiche per la verità abbastanza normali, nel Pd calabrese, come peraltro in tutti i partiti, una conferma che tuttavia è anche la constatazione che nonostante gli sforzi i democrat in Calabria ancora fanno fatica a scrollarsi dal groppone prassi non sempre lineari. Il tesseramento, stavolta effettuato soprattutto online su una piattaforma nazionale proprio per garantire la massima trasparenza oltre che una partecipazione più ampia, si è chiuso nei giorni scorsi, registrando – dicono sempre fonti del Pd calabrese – un dato che non si discosterebbe a quello degli anni precedenti, in un arco numerico che si aggirerebbe sulle 10mila tessere: ma un dato ufficiale ad ora non ci sarebbe perché si attendono le certificazioni dal Nazareno.

Le realtà territoriali

Alcuni organi di informazione in questi ultimi giorni però hanno registrato qualche andamento anomalo in diversi territori, nei quali si sarebbe avviata una vera e propria lotta ad accaparrarsi il maggior numero di tessere, nelle classiche “guerre di posizione” funzionali ad assicurarsi più forza in vista delle scelte legate al partito o – come appare più probabile in questo caso – in vista delle future competizioni elettorali, in particolare le Amministrative in grandi centri e le Regionali che verosimilmente si terranno nel 2026. Tra i punti più “critici”, ci sarebbe il Vibonese, dove le antenne degli osservatori democrat avrebbero a esempio notato un particolare attivismo del consigliere regionale Ernesto Alecci, che – si dice da più parti – avrebbe provato a scalare il partito per accreditarsi come uomo forte dei dem sul territorio. Si narra a esempio di un Alecci che, forte di alcune alleanze con importanti esponenti politici locali oggi dem ma in passato no,  avrebbe creato un gruppo di quattro eletti nel Consiglio comunale di Vibo Valentia entrando in collisione con altri big del territorio come il collega a Palazzo Campanella Raffaele Mammoliti, e inoltre avrebbe provato a “forzare” anche sulla piazza, storicamente importante, di Serra San Bruno entrando qui in collisione con Luigi Tassone, già consigliere regionale e candidato alle ultime Europee e quindi competitor a livello elettorale. Da qui sarebbe scaturito un “braccio di ferro” e una corsa alle tessere che – raccontano i “bene informati” – avrebbe determinato un boom anomalo di tessere (si vocifera diverse centinaia) a Serra San Bruno. Si narra poi di situazioni analoghe poi anche nel Crotonese – con oltre 200 tesserati in più in città e in provincia, sostiene una forte del Pd pitagorico – o in aree del Cosentino o del Reggino.  Ma dalla segreteria di Sant’Eufemia si getta acqua sul fuoco: «Si tratta – si fa presente – di situazioni fisiologiche quando ci sono i congressi, situazioni che risentono poi di dinamiche anche prettamente territoriali. In ogni caso – si aggiunge – in attesa di avere dati certi il trend quest’anno è perfettamente in linea con quello dello scorso anno». Con questo contesto comunque in Calabria il Pd si avvia ai congressi, che si preannunciano abbastanza tranquilli per quanto riguarda il livello regionale – la riconferma di Nicola Irto segretario è praticamente certa, anche alla luce dell’accordo avallato dal Nazareno tra tutte le anime del Pd compresa l’area Schlein – ma molto meno tranquilli a livello più basso, lì dove la “guerra di posizione” si fa anche a colpi di tessere. (c. a.)

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