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Frode sui fondi europei per lo sviluppo regionale

Sequestrati beni per 1 milione e 350mila euro nei confronti di due società

Pubblicato il: 02/05/2025 – 22:16
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Frode sui fondi europei per lo sviluppo regionale

AGRIGENTO I militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a due decreti con cui il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Agrigento, su richiesta del Procuratore Europeo Delegato di Palermo, ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni per l’importo complessivo di 1.350.000 euro nei confronti di due società agrigentine e sei persone fisiche, responsabili di una rilevante frode sui fondi europei destinati allo sviluppo regionale e a quello rurale.
Gli approfondimenti investigativi si sono inizialmente concentrati su un progetto finanziato con risorse pubbliche del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e relativo alla creazione di nuove forme di turismo. L’articolata analisi della documentazione giustificativa delle spese ha fatto emergere significative anomalie in ordine alla concreta natura dei rapporti economici in essere tra la società beneficiaria del contributo pubblico e un’impresa edile, risultata assolutamente priva di reale capacità operativa.
Quest’ultima avrebbe emesso fatture fittizie per lavori di ristrutturazione di fatto mai eseguiti, al solo scopo di far ottenere all’impresa destinataria delle false fatturazioni l’illecito accesso al finanziamento pubblico. Il denaro percepito con la prima tranche del contributo – attraverso un complesso giro di bonifici tra persone fisiche e giuridiche – sarebbe rientrato nella disponibilità dell’azienda beneficiaria, permettendo agli indagati di simulare il pagamento di ulteriori fatture, utilizzate a loro volta per richiedere fraudolentemente – con un nuovo “stato d’avanzamento lavori” – la seconda tranche di risorse pubbliche.
Lo stesso modus operandi è stato poi utilizzato per commettere un’ulteriore frode, sempre ad opera della medesima impresa edile, che avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti per consentire a una ditta individuale – formalmente intestata a un prestanome ma di fatto gestita dal nucleo familiare in questione – di ottenere un contributo a fondo perduto erogato con risorse pubbliche del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale. In questo caso i fondi pubblici, illecitamente ottenuti attraverso il collaudato meccanismo delle false fatturazioni, sarebbero stati dirottati verso altre attività economiche, comunque riferibili ai medesimi indagati. Sono state, pertanto, denunciate alla Procura Europea 6 persone fisiche per truffa aggravata ai danni dello Stato, frode fiscale ed autoriciclaggio, mentre 3 società sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato ai sensi del decreto legislativo 231/2001.
Sequestrati denaro, beni mobili e immobili e quote societarie per circa 700 mila euro nonché di sottoporre ad amministrazione giudiziaria una delle tre società coinvolte, risultata ancora in attività con un giro d’affari di oltre 1,6 milioni di euro.

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