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le indagini della gdf

In crociera e 5 mesi via dalla Calabria: indagate una dipendente dell’Asp e una docente

Sequestrati oltre 16mila euro. Avrebbero ottenuto permessi e congedi dal lavoro presentando attestazioni false

Pubblicato il: 12/05/2025 – 8:01
In crociera e 5 mesi via dalla Calabria: indagate una dipendente dell’Asp e una docente

CATANZARO I Finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, nell’ambito di due distinti procedimenti penali avviati rispettivamente dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e da quella di Lamezia Terme, hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di un’infermiera professionale dipendente dall’Asp di Catanzaro e di una docente di un istituto scolastico, ritenute, a vario titolo, responsabili del reato di truffa aggravata commessa in danno dell’amministrazione pubblica di appartenenza.

La vacanza in crociera

Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle di Lamezia Terme hanno consentito, nel primo caso, di accertare che un’operatrice sanitaria aveva chiesto ed ottenuto un congedo straordinario retribuito, attestando falsamente di dover assistere la madre convivente affetta da grave handicap. I successivi riscontri investigativi hanno permesso, invece, di appurare che durante tale periodo l’indagata si era assentata dal lavoro per ragioni del tutto estranee all’assistenza del familiare bisognevole e, in un caso, anche per recarsi in vacanza in crociera. Attraverso la predetta condotta l’infermiera avrebbe ottenuto un indebito profitto pari a 1.289 euro corrispondenti alle retribuzioni percepite nel periodo, con equivalente danno dell’Asp di Catanzaro.

Oltre 5 mesi via dalla Calabria

In una seconda inchiesta, le attività investigative sono state svolte dagli stessi finanzieri lametini nei confronti di una docente e hanno consentito di appurare che la stessa, dopo aver ottenuto il permesso retribuito per assistere l’anziana madre, di fatto, in un arco temporale di circa otto mesi, ha dimorato per più 170 giorni al di fuori della Regione Calabria, luogo presso il quale era necessario permanere per assicurare l’assistenza al proprio congiunto. Con tale condotta l’insegnante avrebbe ottenuto un illecito profitto pari a oltre 16mila euro, corrispondente alle retribuzioni percepite indebitamente.

Il provvedimento

Per tale somma la Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha richiesto ed ottenuto dal gip alla sede un decreto di sequestro preventivo nella forma per equivalente nei confronti dell’indagata che è stato, successivamente, eseguito dalle Fiamme Gialle. I servizi svolti dalla Guardia di Finanza si inquadrano in un più ampio dispositivo posto in essere a tutela della spesa pubblica e, nei casi trattati, al contrasto delle frodi nei settori previdenziale ed assistenziale, finalizzati a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione.

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