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i dati sull’export

Nel Sud che arretra cresce la Calabria del settore farmaceutico

Il libro bianco Ambrosetti: nel Mezzogiorno ok mare e food, male l’automotive (-32,3% in un anno, perse oltre 193mila unità)

Pubblicato il: 16/05/2025 – 20:02
Nel Sud che arretra cresce la Calabria del settore farmaceutico

SORRENTO Bene l’energia, l’economia del mare, il food e il pharma, in calo l’automotive. E’ il quadro dell’economia meridionale disegnato dal Libro Bianco di Ambrosetti la cui quarta edizione è stata presentata oggi a Sorrento

I dati

L’economia del mare del Sud Italia rappresenta al 2023 il 32,2% del valore aggiunto (+42% rispetto al 2019) e il 37,3% degli occupati nazionali, garantendo al territorio la possibilità di qualificarsi come hub marittimo del Mediterraneo tramite un’opportuna espansione industriale, soprattutto nello sviluppo della cantieristica e dei porti. Per sviluppare ulteriormente questo settore, il libro bianco propone di rafforzare il coordinamento ed efficientare la governance del sistema portuale italiano e di promuovere lo sviluppo dell’intermodalità dei porti del Sud incentivando le connessioni ferro-mare. Inoltre, si ritiene necessario aumentare i contributi economici per la costruzione di navi competitive rispetto all’Asia, per sostenere gli effetti delle normative europee green (ETS, carburanti alternativi, ecc.) e per prevenire gli effetti della Trumponomics sulla cantieristica e sul trasporto marittimo. 
In calo l’automotive: nel 2024 gli stabilimenti automobilistici del Sud hanno perso oltre 193mila unità (-31,4%) e tra il 2023 e il 2024, l’export automotive è diminuito del -32,3% nel Sud Italia, contro un calo del 7% nel centro-nord. Di contro, Campania e Puglia rientrano tra le prime cinque regioni italiane per export del settore aerospazio e sono in corso importanti progetti nel settore in Puglia e Campania, per un totale di 60 milioni di euro di investimenti. 

Sorpresa Calabria

Nel farmaceutico, le prime quattro regioni per crescita dell’export sono nel Sud Italia e la crescita del settore è riscontrabile anche nel valore aggiunto delle imprese farmaceutiche del Sud Italia, con il Molise e la Puglia in testa a livello nazionale. Dal 2018 al 2023 il valore aggiunto del comparto è cresciuto del +55.467% in Molise e del +241% in Puglia, la Calabria al 4° posto (dopo le Marche) cresce del +113%. Per quanto concerne l’agrifood, al Sud si concentrano il 44,5% degli occupati della filiera nazionale, con Puglia e Sicilia ai primi posti in Italia e la Campania al quinto posto per valore aggiunto della Filiera Agrifood. 
 In ambito energetico il Sud Italia può affermarsi come piattaforma euro-mediterranea, diventando macro-area chiave per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza energetica e decarbonizzazione italiani ed europei. Il Mezzogiorno produce infatti il 37% delle energie rinnovabili italiane e nel 2024 ha visto passare il 74,3% del totale di gas importato dai gasdotti rispetto al 59,5% nel 2023 e tra gennaio e metà aprile 2025, con la chiusura del gasdotto dalla Russia attraverso l’Ucraina, dal Sud Italia è passato l’81% del totale di gas importato dai gasdotti (contro il 73,9% tra gennaio e aprile 2024). Il Libro Bianco propone di definire una strategia nazionale che valorizzi il contributo del Sud Italia nelle diverse dimensioni legate alla decarbonizzazione del Paese e all’autonomia energetica della regione, tra cui: bacini di accumulo, depositi costieri di Gnl, corridoi energetici, batterie, eolico offshore, dissalazione, sistemi di cattura e accumulo della CO2. Il rilancio delle filiere strategiche manifatturiere nel Sud Italia è essenziale per valorizzare le risorse del territorio e costruire uno sviluppo duraturo e inclusivo. Dal 2021 il numero delle imprese nel Sud è cresciuto in misura maggiore rispetto alle altre macroregioni italiane (+0,2%) mentre il Nord Est è cresciuto dello 0,1% e Nord Ovest e Centro sono arretrate rispettivamente dello 0,3% e dello 0,1%. Inoltre, il valore aggiunto del Sud è cresciuto del 15,9%, record in Italia. In calo l’automotive: nel 2024 gli stabilimenti automobilistici del Sud hanno perso oltre 193mila unità (-31,4%) e tra il 2023 e il 2024, l’export automotive è diminuito del -32,3% nel Sud Italia, contro un calo del 7% nel centro-nord. Di contro, Campania e Puglia rientrano tra le prime cinque regioni italiane per export del settore aerospazio e sono in corso importanti progetti nel settore in Puglia e Campania, per un totale di 60 milioni di euro di investimenti. 

Il turismo

Il turismo nel Sud Italia mostra segnali di crescita, con una crescita media degli arrivi pari a +31,7% nell’ultimo decennio, ma deve promuovere strategie mirate a valorizzare il patrimonio diffuso, sviluppare le infrastrutture, attrarre investimenti e diversificare l’offerta. Il libro bianco presentato da Ambrosetti al forum in corso a Sorrento “Verso Sud”, riporta incrementi che riguardano in particolare: Basilicata (+55,4%), Sardegna (+45,5%) e Puglia (+44,4%) che sono anche le prime 3 regioni italiane per crescita turistica tra il 2014 e il 2023. Basilicata (+172,6%) e Puglia (+144,9%) registrano anche la miglior performance di crescita di arrivi stranieri nel decennio. In generale resta un ampio gap da colmare nel turismo internazionale: nel Sud Italia arriva il 14,3% del totale dei turisti stranieri. Resta centrale in tal senso il contributo del crocierismo: l’Italia e’ la prima destinazione in Europa e i porti del Sud sono cruciali (con Napoli 5 nel Mediterraneo). Permangono criticita’ legate alla bassa diversificazione e ad una insufficiente dotazione infrastrutturale. Su quest’ultimo aspetto, segnala il quarto report, il gruppo FS sta realizzando opere infrastrutturali, grazie a oltre 25 miliardi di euro con fondi Pnrr. Tra le opere chiave, segnalate: la linea AV Napoli-Bari, la Salerno-Reggio Calabria e la Palermo-Catania-Messina. Ogni giorno sono attivi circa 1.200 cantieri su tutto il territorio nazionale, di cui oltre la meta’ per nuove opere. Inoltre, con il Contratto di programma 2022-2026, RFI prevede investimenti per 108 miliardi, ai quali viene associato un effetto moltiplicativo pari ad 1,7, garantendo un impatto economico complessivo di 184 miliardi di euro.

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