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Ponte sullo Stretto, Salvini: «L’estate 2025 è quella dei lavori»

Il ministro: «Uno Stato serio è quello che riesce a sconfiggere presenze mafiose»

Pubblicato il: 19/05/2025 – 15:37
Ponte sullo Stretto, Salvini: «L’estate 2025 è quella dei lavori»

ROMA «L’estate 2025 è quella dei lavori». Lo ha assicurato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini al termine della riunione con gli esperti antimafia in previsione dei lavori per il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia. I cantieri del ponte sullo Stretto di Messina – ha detto il ministro – «partiranno questa estate» ammesso che «a fine giugno venga approvato il progetto».
Salvini ha sottolineato che «sono 120 mila le unità operative coinvolte nel progetto Ponte». «Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina cambierà la storia dell’Italia». Rinunciare alla realizzazione del ponte perché sorgerebbe in zone che contano presenze mafiose «sarebbe la resa dello Stato», ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Uno Stato serio è quello che riesce a sconfiggere presenze mafiose», ha sottolineato, ricordando che il ministero «ha investito 180 miliardi di euro in tutta Italia». 
«Nel decreto infrastrutture, che consta di 16 articoli, da abbiamo inserito alcuni commissariamenti, finanziamenti alle Olimpiadi, fondo per Gran Premi di Formula 1, interventi per gli autostrasportatori e il tema del Ponte sullo Stretto», per cui «non ci sono stati interventi economici ma solo un quadro normativo», ha detto Salvini aggiungendo: «Abbiamo inserito nel testo base del decreto un intervento di contrasto a potenziali illegalità che ci vede tutti allineati nel rigore contro le illegalità e nel volere il massimo della trasparenza».

Piantedosi: «Si centralizza l’esito dei controlli»

«Abbiamo proposto e condiviso un intervento che trasferisce, anche in questo caso, la competenza dei controlli alla struttura centralizzata per la prevenzione antimafia presso il ministero dell’Interno, diretta dal prefetto Paolo Canaparo», ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. In questo modo, ha spiegato, «si centralizza l’esito dei controlli, a testimonianza che siamo molto impegnati su ogni azione di prevenzione. La struttura centralizzata è la stessa che sta lavorando su Milano-Cortina e nelle aree del sisma, sull’ammodernamento e la realizzazione dei presidi ospedalieri in Calabria, quindi ha già un’esperienza di metodologia di procedure che in qualche modo finora hanno fatto segnare una soddisfazione rispetto all’impegno della struttura di missione». «E’ anche prevista l’obbligatorietà della iscrizione nell’anagrafe antimafia come requisito per partecipare alle commesse per la realizzazione dell’opera. Non sono previste forme di silenzio assenso – ha aggiunto Piantedosi – ma due fasi correlate: prima un pronunciamento veloce con prefetture e Dia e poi una conferma tramite una determinazione con tempi più lunghi. La struttura è concepita per dare profondità agli accertamenti ma non produrrà ritardi. L’occasione – ha concluso – è molto importante perché non riguarda solo l’attività di prevenzione antimafia ma anche la sicurezza dei cantieri, il controllo e la vigilanza e sull’alloggiamento degli operai, il monitoraggio sui terreni da espropriare e sui settori del cemento e materiale da scavo e demolizioni».

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