COSENZA Il Tribunale di Cosenza in composizione collegiale (giudici Granata, Squillaci e Castiglione) – al termine di una lunga camera di consiglio – ha emesso la sentenza nei confronti degli imputati nel procedimento durante il quale si è accertata la penale responsabilità di Francesco Carbone e Carmen Cosco condannati (pena sospesa) per un solo capo di imputazione alla pena di sei mesi di reclusione ciascuno e al pagamento delle spese processuali. Il pm aveva chiesto la condanna per Cosco e Carbone e anche quella di Giulia Cerenzia (difesa dagli avvocati Angela Caputo e Vincenzo Belvedere), assolta da tutti i capi di imputazione. Assolti anche altri due imputati: Michele Morelli (difeso dall’avvocato Antonio Vanadia) e Clemente Sicilia (difeso dagli avvocati Paolo Coppa e Marcello Manna).
Il processo ha fatto luce sulla morte della dottoressa Maria Barca. Nei primi giorni del mese di dicembre del 2016, la vittima si trovava ricoverata nel reparto di ginecologia dove si era sottoposta a un intervento per l’esportazione di una cisti ovarica. Per 28 anni, la donna, aveva svolto nell’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza il ruolo di dirigente medico anestesista e la sua morte provocò particolare commozione vista l’umanità con la quale aveva svolto la sua attività medica. Furono giorni “neri” per l’ospedale civile cosentino in quanto nel giro di pochi giorni perse la vita anche una bimba di appena due anni. (f.b.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x