LAMEZIA TERME «Le elezioni amministrative di Lamezia Terme rappresentano un primo passaggio importante nel percorso verso un’alternativa politica al centrodestra». Lo ha detto Marina Sereni, responsabile nazionale della segreteria del Pd, a Lamezia Terme per partecipare a un incontro con la candidata sindaco del centrosinistra Doris Lo Moro e ad una tappa all’ospedale di Lamezia Terme nell’ambito della campagna del Pd regionale “Sos Calabria dentro l’emergenza sanitaria”. Sul piano politico, la Sereni ha evidenziato che «abbiamo questa ambizione, a livello nazionale come locale, di diventare l’alternativa al centrodestra, perché «siamo un partito di governo che oggi si trova temporaneamente all’opposizione, e il nostro obiettivo è unire tutte le forze alternative alla destra. Una destra che governa in nome dei poteri forti e non dei più deboli, che lavora alimentando le paure, anziché creare speranza; che non si occupa dello sviluppo industriale del Paese. Noi, al contrario, siamo dalla parte del lavoro e dei cittadini. Vogliamo costruire l’alternativa su proposte concrete, unendo le opposizioni. A Lamezia – ha sottolineato la Sereni – siamo riusciti a farlo con una coalizione ampia, il cosiddetto “campo largo” – anzi, larghissimo – e questo può essere un modello anche altrove. Abbiamo imparato, in questi anni, che quando le forze progressiste riescono a unirsi e ad aprirsi anche a soggetti civici e moderati, si può vincere. La destra non è imbattibile: non lo è in Calabria, non lo è a Lamezia, e non lo è a livello nazionale. Per questo – ha rilevato la dirigente nazionale del Pd – stiamo lavorando alla costruzione, anche su scala nazionale, di una forte alleanza tra tutte le forze democratiche e progressiste». La Sereni ha poi aggiunto: «Sono felice di essere a Lamezia. Conosco Doris Lo Moro da molti anni: siamo state colleghe in Parlamento. Ne conosco la tenacia, la competenza e l’attenzione verso i più deboli. Questa mattina, camminando lungo il corso di Lamezia, ho notato locandine in cui il Vescovo lancia un appello alla politica, invitandola ad occuparsi proprio dei più fragili. Per noi del Pd, prendersi cura della sanità, dei servizi sociali e delle politiche abitative significa proprio questo: stare dalla parte di chi non ha voce. E sono certa che Doris Lo Moro, da candidata e da futura sindaca, saprà avere questa attenzione verso le fasce più deboli della popolazione».
Ieri la Sereni ha fatto un sopralluogo ai presìdi ospedalieri di Catanzaro, oggi a quello di Lamezia Terme, un viaggio – ha spiegato – «molto istruttivo. Ci troviamo di fronte a un’emergenza sanitaria nazionale, all’interno della quale si inserisce un’emergenza locale, in una regione commissariata da anni. Commissari e operatori sanitari stanno facendo il possibile per recuperare credibilità e fornire risposte ai cittadini. Tuttavia, manca una vera visione regionale. Contestiamo al commissario e al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, proprio l’assenza di una programmazione complessiva e di una medicina territoriale. È giusto occuparsi degli ospedali, che sono strutture fondamentali, ma senza un’adeguata sanità di prossimità – fatta di consultori, servizi per la salute mentale, assistenza agli anziani non autosufficienti – il sistema non può funzionare. Tutto finisce per riversarsi sugli ospedali, sovraccaricandoli». La Sereni ha poi evidenziato: «Durante il nostro percorso, abbiamo incontrato operatori sanitari stanchi e preoccupati per la cronica carenza di personale. I medici cubani possono rappresentare una soluzione temporanea, ma – ha proseguito la responsabile sanità del Pd – servono interventi strutturali. È necessario assumere personale e per farlo servono concorsi. Ieri ho appreso che la commissaria in carica a Catanzaro sta finalmente avviando delle procedure concorsuali: è un segnale di movimento. Noi non siamo qui solo per denunciare ciò che non va, ma anche per osservare concretamente la situazione e offrire un contributo. Il Partito Democratico calabrese ha competenze e proposte da mettere a disposizione per migliorare la sanità, a patto che si apra un confronto politico e istituzionale all’altezza della sfida. Siamo stati noi a chiedere la convocazione del Consiglio regionale, dove si è tenuta una discussione importante, ma non basta: occorrono proposte concrete. Continueremo a sollecitare la Giunta regionale e il presidente Occhiuto, perché propaganda e misure tampone non sono sufficienti. Serve una visione. E noi ci prepariamo, con determinazione, a tornare al governo di questa terra».
Sul tema della sanità, ecco le impressioni della candidata sindaco di Lamezia Terme, Doris Lo Moro, in passato anche assessore regionale al settore. «Quando si parla di sanità bisogna usare grande attenzione nel linguaggio. Ho notato che ieri il centrodestra ha fatto un passo indietro: hanno organizzato un’iniziativa in cui, dopo aver descritto la sanità come un disastro e un deserto, hanno improvvisamente cambiato tono, parlando di ripresa e cercando di correggere il tiro. Questo modo contraddittorio di affrontare il tema della sanità non ci appartiene. La verità è che in tutta la Calabria il sistema sanitario è in difficoltà perché manca una visione d’insieme. Non è un caso che io sia qui con il mio piano sanitario. La visione di sistema – ha proseguito la candidata sindaco – non può venire dai singoli commissari, dai singoli direttori generali o da qualche medico volenteroso. Serve una programmazione seria, coerente e strutturata. Esiste – ha proseguito Lo Moro – già una programmazione regionale, formalmente approvata, che però non viene portata avanti solo perché è stata proposta da una parte politica diversa. Ma il sistema sanitario non può essere ostaggio di logiche di parte. Questo è un approccio provinciale e inefficace». Secondo la Lo Moro «bisogna puntare su riforme strutturali, che cambino davvero le cose e invertano la rotta. Anche a Lamezia dobbiamo pretendere servizi adeguati. Ho dovuto difendermi da attacchi politici di chi parla oggi di accorpamenti delle aziende sanitarie come se fosse un tema attuale, quando invece abbiamo già un’azienda unica. Il vero problema non è a Lamezia, ma a Reggio Calabria e Cosenza, dove le aziende sanitarie sono enormi, mentre Vibo e Crotone sono molto più piccole. Nel piano sanitario si cerca di correggere queste distorsioni con l’introduzione degli ambiti territoriali, che permettono un’organizzazione più razionale. A Cosenza c’è l’ambito Corigliano-Rossano, a Reggio l’ambito Locri-Palmi, e anche a Lamezia è previsto un ambito specifico. Non per motivi politici, ma perché Lamezia ha una posizione centrale e dovrebbe diventare un punto di riferimento per l’emergenza e per vari servizi, oggi del tutto assenti. La Lo Moro ha poi spiegato: «Parlare oggi di sanità in modo polemico, dopo tutto ciò che è successo con il Covid che ha messo in ginocchio l’intero sistema sanitario nazionale, è irresponsabile. È come voler tornare a “mettere le mani nella marmellata”. Chi si sta approfittando della situazione? Sulla sanità bisogna essere seri e propositivi. Il futuro sindaco può e deve collaborare con la Regione per realizzare un progetto concreto. Non dobbiamo né rivendicare né opporci a prescindere, ma capire insieme cosa si può costruire per il futuro di Lamezia».
All’incontro con la Lo Moro hanno partecipato tra gli altri anche il segretario regionale del Pd Nicola Irto, i consiglieri regionali dem Amalia Bruni e Mimmo Bevacqua, e il segretario provinciale del Pd Domenico Giampà. «Lamezia – ha osservato a sua volta Irto – rappresenta una battaglia politica di rilevanza nazionale, nel segno del riscatto di una città che merita di tornare ad avere un ruolo centrale e strategico in Calabria. Negli ultimi anni Lamezia è stata trascurata e ha perso la sua centralità politica e amministrativa. Il progetto politico di Doris Lo Moro, del Pd e del centrosinistra mira proprio a restituire dignità, visione e prospettiva a una città che, oggettivamente, merita molto di più». (a. c.)
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