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il fatto a jenin

Esercito israeliano spara a diplomatici Ue. C’era il viceconsole italiano

Tajani: «Minacce inaccettabili». L’Idf si scusa

Pubblicato il: 21/05/2025 – 15:50
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Esercito israeliano spara a diplomatici Ue. C’era il viceconsole italiano

ROMA Un’unità dell’esercito israeliano (Idf) ha sparato colpi di avvertimento in aria durante una visita diplomatica a Jenin, in Cisgiordania, creando panico fra i diplomatici.
La delegazione era composta da 25 ambasciatori e diplomatici europei, arabi, cinesi, giapponesi, indiani e di altre parti del mondo. Presente anche il viceconsole italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino. Il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese ha postato alcuni video che mostrano decine di persone, tra cui fotografi, nei pressi di un posto di blocco dell’esercito a Jenin. Si vedono i soldati sparare in aria dall’interno del campo profughi di Jenin e il gruppo che scappa verso le proprie auto.
Non sono stati segnalati feriti. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, la delegazione comprendeva diplomatici provenienti dall’Unione Europea, dalla Francia, Regno Unito, Canada, Spagna, Russia, Unione Europea, Egitto, Giordania, Marocco, Portogallo, Cina, Austria, Brasile, Bulgaria, Turchia, Lituania, Polonia, Turchia, Giappone, Romania, Messico, Sri Lanka, Canada, India e Cile.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato con il viceconsole coinvolto nell’episodio a Jenin, con gli spari in aria dell’Idf. Il diplomatico non ha subito danni ed è rientrato in consolato. Tajani ha dato istruzioni per chiedere immediate spiegazioni e protestare per l’accaduto con il Governo di Israele: «Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili», ha detto Tajani, secondo quanto hanno riferito fonti della Farnesina.
«Ho appena parlato con Alessandro Tutino, viceconsole d’Italia a Gerusalemme, che sta bene e che era tra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin. Chiediamo al governo d’Israele di chiarire immediatamente l’accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili», scrive il ministro degli Esteri su X.
Un portavoce dell’Idf ha affermato che «da una prima indagine risulta che la delegazione si è allontanata dal percorso previsto ed è giunta in un’area in cui non era autorizzata a trovarsi. Una forza dell’Idf operativa sul posto ha effettuato colpi di avvertimento». «Saranno immediatamente contattati i rappresentanti dei Paesi coinvolti, e nei prossimi giorni condurrà colloqui personali con i diplomatici per aggiornarli sui risultati preliminari dell’indagine», aggiunge l’Idf. 
Il ministero degli Esteri palestinesi chiarisce sul suo account X che la delegazione diplomatica internazionale «stava svolgendo una missione ufficiale per osservare e valutare la situazione umanitaria e documentare le violazioni perpetrate dall’esercito israeliano contro il popolo palestinese». «Questo atto deliberato e illecito costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale», aggiunge il ministero palestinese, chiedendo protezione internazionale per il popolo e il personale diplomatico che opera in Palestina.

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ROMA Un’unità dell’esercito israeliano (Idf) ha sparato colpi di avvertimento in aria durante una visita diplomatica a Jenin, in Cisgiordania, creando panico fra i diplomatici.
La delegazione era composta da 25 ambasciatori e diplomatici europei, arabi, cinesi, giapponesi, indiani e di altre parti del mondo. Presente anche il viceconsole italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino. Il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese ha postato alcuni video che mostrano decine di persone, tra cui fotografi, nei pressi di un posto di blocco dell’esercito a Jenin. Si vedono i soldati sparare in aria dall’interno del campo profughi di Jenin e il gruppo che scappa verso le proprie auto.
Non sono stati segnalati feriti. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, la delegazione comprendeva diplomatici provenienti dall’Unione Europea, dalla Francia, Regno Unito, Canada, Spagna, Russia, Unione Europea, Egitto, Giordania, Marocco, Portogallo, Cina, Austria, Brasile, Bulgaria, Turchia, Lituania, Polonia, Turchia, Giappone, Romania, Messico, Sri Lanka, Canada, India e Cile.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato con il viceconsole coinvolto nell’episodio a Jenin, con gli spari in aria dell’Idf. Il diplomatico non ha subito danni ed è rientrato in consolato. Tajani ha dato istruzioni per chiedere immediate spiegazioni e protestare per l’accaduto con il Governo di Israele: «Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili», ha detto Tajani, secondo quanto hanno riferito fonti della Farnesina.
«Ho appena parlato con Alessandro Tutino, viceconsole d’Italia a Gerusalemme, che sta bene e che era tra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin. Chiediamo al governo d’Israele di chiarire immediatamente l’accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili», scrive il ministro degli Esteri su X.
Un portavoce dell’Idf ha affermato che «da una prima indagine risulta che la delegazione si è allontanata dal percorso previsto ed è giunta in un’area in cui non era autorizzata a trovarsi. Una forza dell’Idf operativa sul posto ha effettuato colpi di avvertimento». «Saranno immediatamente contattati i rappresentanti dei Paesi coinvolti, e nei prossimi giorni condurrà colloqui personali con i diplomatici per aggiornarli sui risultati preliminari dell’indagine», aggiunge l’Idf. 
Il ministero degli Esteri palestinesi chiarisce sul suo account X che la delegazione diplomatica internazionale «stava svolgendo una missione ufficiale per osservare e valutare la situazione umanitaria e documentare le violazioni perpetrate dall’esercito israeliano contro il popolo palestinese». «Questo atto deliberato e illecito costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale», aggiunge il ministero palestinese, chiedendo protezione internazionale per il popolo e il personale diplomatico che opera in Palestina.

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