1 Nelle Calabrie di una ancora non condivisa regione unica, a 55 anni dalla sua nascita il municipalismo è elemento fondante e partecipativo della vita pubblica. I Comuni dai calabresi sono in larga parte considerati il contatto con l’agire e il proprio vivere. I sindaci non sono percepiti come distanti, possono solo deludere le aspettative.
2 Il trionfo di Sandro Principe contro partiti nani e avari di pensiero è la cartina di tornasole del punto precedente. Il referendum sul comune unico tra Cosenza, Rende e Castrolibero ha costruito la piattaforma in discesa dell’ex sottosegretario di Carlo Azeglio Ciampi. In campagna elettorale camminando per strada si percepiva la voglia di certezza del cittadino. Come Mancini nel 1993, Sandro Principe può riscrivere la Storia dell’area urbana cosentina.
3 Molti sindaci che hanno vinto sono di origini socialiste. Nessuno del Partito socialista mi pare, partito che comunque ha supportato Principe. Il municipalismo socialista calabrese ha radici antiche con contaminazioni estese. Nel Novecento è politica consolidata. Nel XXI secolo dovrebbe essere un percorso di costruzione.
4 Il Pd in Calabria è un fantasma fracassone ignorato da Roma. Il partito incapace di leggere Rende e arrivare tardissimo a Lamezia sulla scelta di Lo Moro che ora va al ballottaggio. Si pensa troppo ai destini personali. Come dimostrano anche Matera e Taranto il Sud dem è un labirinto con molti Minotauri. E di Teseo e Arianna non se ne vedono molti.
5 I cittadini rifuggono dal giustizialismo territoriale. Le elezioni di Principe, Aieta a Cetraro, Russo a Scalea testimoniano che grandi e piccole inchieste non condizionano l’elettorato. Una buona notizia.
6 Il centrodestra che governa Roma e Regione non ha la golden share in tutti i municipi. Contano molto gli uomini. Esemplificativa Cassano Jonio con il giornalista Iacobini, in stretto collegamento con l’assessore regionale di Forza Italia, Gianluca Gallo, sconfiggono una radicata presenza socialista grazie alla comunicazione ma anche al rapporto diretto con i cittadini. Nel Reggino non è tutto Cannizzaro che luccica. Le dichiarazioni soddisfatte di Falcomatà sui sindaci vincenti disegnano una mappa differente.
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