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il tour antimafia

Salvini: «Controlleremo che neanche un euro finisca alle mafie»

Il ministro in Prefettura a Reggio sulle possibili infiltrazioni per i lavori al Ponte: «Mi fido di Calabria e Sicilia»

Pubblicato il: 29/05/2025 – 20:11
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Salvini: «Controlleremo che neanche un euro finisca alle mafie»

REGGIO CALABRIA «Noi vogliamo essere ancora più cattivi, severi e trasparenti rispetto a quello che la normativa oggi prevede» rispetto alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e alle possibili ingerenze della criminalità organizzata negli appalti «e quindi ci sta lavorando il collega ministro dell’Interno in sintonia col Quirinale». Lo ha detto il vice premier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini al termine dell’incontro avuto nella Prefettura di Reggio Calabria con enti e istituzioni coinvolte nell’opera e con la magistratura. «Vogliamo – ha aggiunto – che siano coinvolte le massime professionalità per non lasciar da solo il prefetto di Reggio Calabria, il prefetto di Messina a combattere. Loro sono eccezionali. Però, ripeto, è una terra dove bisogna verificare che neanche un euro finisca nelle casse delle mafie. Stiamo lavorando perché lo spirito che sostiene le prefetture, l’antimafia, i Carabinieri, la finanza, la polizia e le questure possa avere ulteriori forze, ulteriori uomini, ulteriori professionalità. Il nostro obiettivo è di prevenire qualsiasi malintenzionato».

«Mi fido dei calabresi onesti»

«Alla Dda – ha detto Salvini – sono molto attenti. La Procura, la Prefettura ad esempio sul tema degli espropri, stanno facendo ricognizioni su nomi, cognomi, indirizzi, proprietà. Poi, quando coinvolgi 100.000 lavoratori, migliaia di imprese in tutta Italia è chiaro che devi essere assolutamente attento 24 ore su 24. Però io mi fido. Mi fido della Calabria e mi fido della Sicilia. E non mi fido di quelli che dicono no, non farlo, perché in Calabria e in Sicilia non puoi fare i lavori pubblici. No, non è così. È chiaro che non è una questione calabrese. Quelli che dicono non fare il ponte perché sei in Calabria e in Sicilia e quindi ci sono mafia e ‘ndrangheta insultano l’onestà della stragrande maggioranza dei calabresi e siciliani. Oggi però col procuratore, con l’Università, coi sindacati, con Confindustria, coi carabinieri, con tutti, abbiamo messo a terra il massimo dell’attenzione possibile. Quindi – ha concluso Salvini – qualunque suggerimento sull’antimafia può arrivare anche dal Pd, da 5 Stelle per me è prezioso. Noi vogliamo essere ancora più cattivi, ancora più severi rispetto alla normativa antimafia di oggi».

«Il Ponte sarà un acceleratore di sviluppo»

 «Il ponte sarà un acceleratore di sviluppo per tutto quello che i calabresi aspettano da cinquant’anni. Quindi, grazie al ponte, l’alta velocità arriverà a Reggio Calabria. È in fase di progettazione la 106 su cui abbiamo messo tre miliardi e quindi sapere che lasceremo in eredità a chi verrà più di 100.000 posti di lavoro e le aziende del territorio coinvolte è qualcosa che che mi rende orgoglioso» ha continuato Salvini. «L’obiettivo – ha proseguito – è che l’estate 2025 sia l’estate dell’avvio dei cantieri, il che vuol dire bonifiche, indagini geotermiche, vuol dire espropri con abbondanti indennizzi ovviamente per tutte le persone coinvolte. Quindi conto di rivederci a progetto approvato, a ingegneri e operai al lavoro. Perché creare lavoro per me la è la cosa fondamentale. La lotta alla mafia tu la crei se se dai opportunità di lavoro, speranza per i ragazzi del territorio. I lavoratori del settore marittimo? Sono assolutamente fra i più accesi i sostenitori del progetto ponte». 

Una delle opere «più green d’Europa»

Salvini ha poi definito i sindaci di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, presenti alla riunione, «proattivi e propositivi» aggiungendo di rispettare anche «le 50 persone che ci sono fuori, su 7 milioni di persone» che hanno manifestato contro la costruzione del ponte. «C’è la fattibilità piena – ha detto Salvini -. C’erano al tavolo ingegneri, architetti, geologi, avvocati, commercialisti. Il progetto ponte è studiato da alcune centinaia di ingegneri, di tecnici e dirigenti universitari. C’è una partnership con aziende giapponesi, spagnole, danesi, americane. Quindi c’è il meglio delle professionalità, anche perché il Messina style, il modello Messina, è attuato in tutto il mondo tranne che in Italia e quindi finalmente porteremo in Italia l’ingegneria che che sta facendo forte l’Italia nel mondo. Questa è una delle opere più green di tutta Europa. E si risparmieranno centinaia di tonnellate di CO2 messe nell’aria ogni anno. Si risparmierà tempo, denaro, inquinamento. Quindi per l’ambiente e per l’economia, per il turismo, per lo sviluppo, per l’agricoltura è una grande opportunità».

Opere per 38 miliardi di euro

«Abbiamo finanziato – ha detto ancora Salvini opere per 38 miliardi fra Calabria e Sicilia, strade, autostrade e ferrovie, acqua e casa. Quindi diciamo che se a questi 38 miliardi fra Calabria e Sicilia aggiungiamo i 13 del ponte arriviamo a 52 miliardi che non penso abbiano precedenti nella storia della Repubblica italiana. Perché quelli che dicono ma prima del ponte fai altro lo dicono da un secolo, il risultato è che non c’è né il ponte né il resto. Quindi io dico che il ponte accelererà. Perché il ponte senza 106 e senza alta velocità da solo non risolve i problemi della Calabria. Evidentemente il mio obiettivo è che all’inaugurazione del ponte, che magari verrà inaugurato da un no ponte, però il bello della vita, ci sia l’alta velocità che arriva a Reggio e ci sia la una nuova 106 che arriva fino a Reggio». (redazione@corrierecal.it)

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