Ombre sul calcio italiano: i sospetti sui club di serie B e C
Tra penalizzazioni e criptovalute coinvolte società del girone di Cosenza e Crotone

COSENZA Il calcio italiano è nel pieno di una bufera che rischia di travolgere non solo società e dirigenti, ma l’intero sistema di vigilanza delle leghe professionistiche. Le recenti decisioni del Tribunale Federale Nazionale (Tfn) hanno avuto un impatto immediato, a partire dalla penalizzazione inflitta al Brescia, che retrocede in serie C dopo una decurtazione di 8 punti (4 da scontare subito, altri nella prossima stagione) e l’inibizione per sei mesi del presidente Massimo Cellino e del consigliere delegato Edoardo Cellino.
Sanzione simile anche per il Trapani, che sconterà gli otto punti di penalità a partire dalla stagione 2025/2026. Entrambe le società erano state deferite dopo le segnalazioni della Co.Vi.So.C. per violazioni amministrative. A livello sportivo, il verdetto salva il Frosinone, mentre manda la Sampdoria ai playout contro la Salernitana, previsti per il 15 e 20 giugno.
Ma dietro la facciata di sanzioni disciplinari si sta profilando uno scandalo ben più complesso, che potrebbe avere ripercussioni devastanti anche in vista della prossima stagione. Un’inchiesta de L’Espresso, firmata da Carlo Tecce e Gianfrancesco Turano, ha ricostruito un presunto sistema di frode legato all’acquisto e utilizzo illecito di crediti d’imposta da parte di diversi club, tra cui proprio Brescia e Trapani. I fondi destinati al pagamento delle imposte sarebbero stati invece convogliati su conti di una società olandese specializzata in criptovalute, attraverso l’intermediazione di uno studio notarile polacco.
Il tutto ruoterebbe attorno al cosiddetto Gruppo Alfieri Spv, che secondo le accuse avrebbe dirottato milioni di euro attraverso un circuito finanziario parallelo, ben distante dai canali ufficiali. Il Trapani, oggi impegnato nel primo grado del processo sportivo, si è dichiarato parte lesa, sostenendo di essere stato truffato, come il Brescia.
Ma l’inchiesta apre scenari ancora più ampi e inquietanti. Secondo quanto ricostruito da L’Espresso, altre società di serie B e serie C avrebbero adottato lo stesso schema per mettersi in regola con l’Erario e l’Inps, in vista delle iscrizioni ai campionati 2025-2026. Tra queste al momento figurerebbero Pescara (con cifre irrisorie e in lotta per salire in B), Ascoli e Latina.
Ed è proprio il coinvolgimento del Latina, insieme al Trapani, ad accendere un faro anche sul girone C di serie C, dove militano due realtà calabresi: Cosenza e Crotone. Le due squadre, che si preparano (gli Squali più dei Lupi in realtà) alla nuova stagione con tante aspettative, rischiano ora di ritrovarsi in un campionato falsato già ai nastri di partenza. Se le irregolarità fiscali verranno confermate, le ammissioni al torneo potrebbero essere congelate o revocate per i club coinvolti, incidendo pesantemente sull’equilibrio del girone.
Una prospettiva preoccupante per tutto il movimento calcistico, che potrebbe vedere compromessa la regolarità della stagione prima ancora del fischio d’inizio.
In attesa dell’appello del Brescia, previsto per il 10 o il 12 giugno, restano aperti interrogativi cruciali: come è stato possibile che simili operazioni siano passate inosservate? E soprattutto, quali saranno le conseguenze per i club che hanno ottenuto l’ok all’iscrizione con documentazione potenzialmente irregolare?
Insomma, la sensazione è che una tempesta perfetta si stia abbattendo sul calcio italiano, e anche in Calabria si attende con apprensione l’evolversi degli eventi. (fra.vel.)
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