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L’EMERGENZA

Cetraro sotto assedio: omicidi e intimidazioni stanno segnando la città

La città vive un’escalation di violenza, tra omicidi e intimidazioni. Per l’incendio dei mezzi di Ecologia Oggi si segue la pista mafiosa

Pubblicato il: 09/06/2025 – 14:11
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Cetraro sotto assedio: omicidi e intimidazioni stanno segnando la città

COSENZA Indaga anche sull’intimidazione mafiosa la Procura di Paola che ha aperto un fascicolo d’indagine per accertare le cause dell’incendio, sulla cui origine dolosa sussistono pochi dubbi, che ha distrutto completamente diversi mezzi – almeno 9 – della ditta incaricata del servizio di raccolta rifiuti nel Comune, “Ecologia Oggi spa”, causando ingenti danni. I vigili del fuoco dei distaccamenti di Paola e Scalea, intervenuti tempestivamente, sono riusciti a domare le fiamme soltanto dopo ore di intenso lavoro. Il neoeletto sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta ha parlato con rammarico degli ultimi episodi che hanno colpito la comunità di Cetraro, «un omicidio efferato di chiara matrice mafiosa, poi l’episodio di ieri sera con l’incendio degli automezzi della ditta che si occupa di pulire i nostri luoghi». «Credo che Cetraro – ha aggiunto Aieta – viva una condizione di ordine pubblico che non è più solo di interesse provinciale ma nazionale. Pur avendo fiducia estrema nelle istituzioni e negli inquirenti, ma questa città aveva raccolto un minimo di speranza che ha disperso, però, in pochi giorni». Ecologia oggi spa, invece, in una nota ha evidenziato come non intenda farsi intimidire «da menti vigliacche e violente e proseguiremo con ancora più forza e determinazione nel nostro lavoro a servizio di una comunità che ci ha sempre dimostrato grande senso civico e disponibilità. Riteniamo inaccettabile qualsiasi comportamento che minacci la sicurezza e il benessere di questa splendida cittadina».

L’incremento di atti criminali

Negli ultimi anni, Cetraro, ha assistito a un preoccupante incremento di atti criminali, tra cui omicidi, intimidazioni e agguati. Questi episodi hanno scosso profondamente la comunità locale, creando un clima di paura e sfiducia nelle istituzioni.

Omicidio di Pino Corallo (maggio 2025)

Lo scorso 28 maggio 2025, Giuseppe “Pino” Corallo, 59 anni, meccanico con precedenti penali, è stato ucciso a colpi di pistola sulla Statale 18, una zona trafficata di Cetraro. Due uomini a bordo di uno scooter hanno sorpreso Corallo alle spalle, sparandogli cinque colpi mortali. Le modalità dell’omicidio, eseguito in pieno giorno e in un luogo affollato, sono tipiche di un’esecuzione mafiosa.

Omicidio di Alessandro Cataldo (novembre 2023)

Il 9 novembre 2023, Alessandro Cataldo, 46 anni, pregiudicato, è stato ucciso con quattro colpi di pistola davanti alla sua pizzeria a Cetraro. Nel 2020, Cataldo era già stato vittima di un attentato incendiario che aveva danneggiato il forno della sua attività. Secondo le indagini, l’immobile da lui acquistato all’asta e adibito a pizzeria avrebbe attirato l’interesse di soggetti legati alla ‘ndrangheta, suggerendo un possibile movente legato a interessi mafiosi.

Atto intimidatorio al consigliere Maurizio Iozzi (settembre 2024)

Nel settembre 2024, il consigliere comunale Maurizio Iozzi è stato vittima di un grave atto intimidatorio: un coltello è stato conficcato nella foto della lapide della madre defunta.

Tentato omicidio a Capodanno (gennaio 2024)

La notte di Capodanno 2024, un 18enne di Cetraro ha accoltellato un 26enne all’esterno di una discoteca a Belvedere Marittimo. Il giovane è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio aggravato. L’aggressione è scaturita da una lite tra i due giovani, evidenziando la presenza di conflitti violenti anche tra i residenti locali.
Questi episodi, insieme ad altri atti intimidatori come l’incendio dei mezzi della ditta Ecologia Oggi e l‘esplosione di colpi di arma da fuoco contro il Cas Parco degli Aranci, indicano una crescente infiltrazione della criminalità organizzata nel territorio di Cetraro. Le modalità degli attacchi, spesso eseguiti in pieno giorno e in luoghi pubblici, suggeriscono un chiaro intento di intimidire la comunità e le istituzioni locali.

L’appello di Cennamo nel 2023 su L’altro Corriere tv: «Lo Stato non ci lasci soli, noi combattiamo la mafia»

Il 7 dicembre 2023, nel corso nel programma Telesuonano, in onda su L’altro Corriere tv, l’ex sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo aveva lanciato l’allarme. «A Cetraro – aveva detto – c’è una situazione esplosiva che ci preoccupa. Prima di arrivare all’efferato omicidio di Alessandro Cataldo, c’erano stati dei segnali, ma una cosa del genere non accadeva da vent’anni grazie anche alle brillanti operazioni della Dda di Catanzaro e delle forze dell’ordine che avevano arrestato tutte le persone che avevano creato tanta preoccupazione nella nostra città. Da qualche anno, purtroppo, c’è una recrudescenza criminale che abbiamo segnalato al prefetto. Abbiamo creato quattro comitati provinciali sull’ordine pubblico, tra l’altro uno con deroga a Cetraro dopo il tendato omicidio al concittadino Guido Pinto. La nostra comunità ha sempre reagito, dalla chiesa alle grandi associazioni, le scuole con i nostri licei che ospitano oltre mille ragazzi e mettono in piedi continuamente manifestazioni contro l’illegalità, contro la criminalità. Però tutto questo non basta. Sono stato costretto a scrivere al ministro Piantedosi per chiedergli di prendere in mano la questione Cetraro».
Nel corso della stessa puntata era intervenuto anche Gaetano Bencivinni, coordinatore di numerose associazioni che si sta battendo moltissimo per la rinascita civile e legale di Cetraro. «Attualmente – aveva affermato Bencivinni – si sono create le condizioni analoghe a quelle che c’erano nel ‘79 quando c’è stato il primo omicidio di Romualdo Montagna. Fu un segnale forte, nel senso che si passò dalle bande giovanili alla cosca. Quella situazione si sta riproponendo oggi perché anche in questo momento possiamo parlare di una fascia di giovani che oscilla tra i 20 e i 40 anni che sta cominciando a contendersi, attraverso bande giovanili più o meno organiche, il controllo del territorio, le pratiche estorsive, l’attività dell’usura, ma soprattutto si stanno contendendo la gestione del traffico degli stupefacenti. Cetraro rappresenta una sorta di anello di congiunzione tra i traffici che partono da Gioia Tauro, Reggio Calabria e poi vanno verso il nord e ci sono dei collegamenti da approfondire tra le penetrazioni ‘ndranghetiste e le penetrazioni camorriste. La situazione è complessa. Ma Cetraro più che un paese di mafia è un paese che lotta contro la mafia. (fra.vel.)

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