CATANZARO Non è stato un addio polemico o traumatico come quello vissuto dodici mesi fa con Vincenzo Vivarini, ma la separazione tra il Catanzaro e Fabio Caserta ha comunque colto di sorpresa molti, dentro e fuori l’ambiente giallorosso. Il tecnico calabrese, approdato sulla panchina delle Aquile nell’estate 2024, avrebbe auspicato un rinnovo di contratto oltre la naturale scadenza fissata a giugno 2026. La società, però, ha scelto di offrire un semplice adeguamento economico, senza estensioni temporali.
Una scelta che ha evidenziato divergenze non solo sul piano contrattuale, ma anche a livello progettuale e strategico tra Caserta e il patron Floriano Noto. Nemmeno la presenza in società di Ciro Polito, direttore sportivo e amico personale dell’allenatore di Melito Porto Salvo, è bastata a colmare le distanze e garantire al tecnico la fiducia necessaria per proseguire il cammino in giallorosso.
Le sirene di altre big della serie B – con l’Empoli in prima fila dopo la retrocessione dalla massima serie – avrebbero fatto il resto, contribuendo alla decisione di Caserta di chiudere anzitempo la sua avventura catanzarese.
Ora, l’attenzione si sposta tutta sul futuro: chi sarà il nuovo allenatore del Catanzaro? Dopo due stagioni di serie B in cui la squadra ha espresso un calcio brillante e riconoscibile, Noto sarebbe orientato verso un profilo capace di dare continuità al progetto tecnico.
Tra i nomi che circolano con insistenza figurano quelli di Moreno Longo, Andrea Sottil e Rolando Maran, Attilio Tesser, Ignazio Abate e Alberto Aquilani (già sondato in passato) ma non è escluso che possano emergere altri candidati nelle prossime ore, in un mercato allenatori in continuo movimento.
L’obiettivo è chiaro: non disperdere quanto di buono costruito finora e rilanciare con ambizione un progetto sportivo che punta a restare protagonista in cadetteria. (redazione@corrierecal.it)
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