COSENZA Sembrava che, anche a seguito della nota scritta dai tre consiglieri di maggioranza del gruppo consiliare del Comune di Cosenza Democrazia e Partecipazione, la querelle inerente l’utilizzo della vasca olimpionica di 50 metri degli impianti natatori di Campagnano si fosse risolta positivamente, ma così ancora non è, almeno per quanto concerne l’attività agonistica principale organizzata dalla Federazione Italiana Nuoto (Fin). Per motivi francamente poco comprensibili, infatti, non viene ancora concesso l’utilizzo dello spazio acqua per manifestazioni sportive organizzate dalla Fin, una delle quali di imminente svolgimento il 14 giugno. Tutto ciò potrebbe determinare una importante caduta di credibilità del movimento sportivo del territorio di Cosenza sia nei riguardi della federazione nazionale, sia soprattutto nei confronti dei giovanissimi atleti e delle loro famiglie che vedrebbero vanificati i loro sforzi e le loro aspirazioni. I tre consiglieri Bianca Rende, Aldo Trecroci e Francesco Graziadio per questo motivo hanno inoltrato al Sindaco e alla Giunta un’interrogazione finalizzata ad intraprendere le azioni necessarie per richiamare al rispetto dei termini contrattuali i gestori degli impianti acquatici di Campagnano. La città di Cosenza e il suo principale movimento sportivo (i risultati agonistici nel campo degli sport acquatici sono di assoluta eccellenza) non possono dipendere da scelte gestionali irrazionali, contraddittorie e non rispettose dei termini contrattuali che vincolano gli obblighi di gestione di impianti pubblici che sono i più completi e grandi nel meridione d’Italia assieme a quelli di Napoli. I tre consiglieri auspicano un immediato intervento del sindaco e della Giunta per garantire il pieno utilizzo della piscina scoperta a partire dall’importantissimo meeting del 14 giugno.
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