CATANZARO «Sui divari continuano a pesare le criticità del contesto istituzionale, che però ha mostrato segnali di miglioramento, anche grazie ai recenti progressi nel processo di digitalizzazione delle Amministrazioni locali. In presenza di un tasso di innovazione del tessuto produttivo ancora contenuto, risulta fondamentale il contributo del sistema universitario nel trasferimento delle conoscenze scientifiche. In particolare, il polo informatico di Cosenza, che negli ultimi anni ha registrato un rilevante sviluppo, può consentire di cogliere le opportunità derivanti dall’intelligenza artificiale». Lo evidenzia la filiale di Catanzaro della Banca d’Italia nell’annuale rapporto sull’economia della Calabria. Secondo Bankitalia «l’innovazione costituisce un fattore cruciale per l’aumento della produttività e il rafforzamento della competitività del sistema economico. Tra le tecnologie emergenti, l’intelligenza artificiale riveste un ruolo di primaria importanza per la sua capacità di incidere profondamente sull’organizzazione dei processi produttivi, offrendo strumenti senza precedenti per risolvere problemi complessi, migliorare l’efficienza e creare nuove opportunità imprenditoriali. Pertanto, la capacità di formare esperti in grado di sviluppare e applicare tali tecnologie può avere una valenza strategica per lo sviluppo dell’economia di un territorio».
Il report della Banca d’Italia sottolinea che «le università possono fungere da ponte con il sistema produttivo, facilitando la collaborazione tra ricercatori e aziende tecnologiche che sviluppano soluzioni basate sull’IA. L’Università della Calabria (Unical) presenta storicamente un’elevata specializzazione in materie informatiche, con un’incidenza dei laureati in queste discipline sul totale pari all’8,1 per cento nel 2023 (quarta università italiana tra le medio-grandi), a fronte del 3,5 per cento a livello nazionale. Nello stesso anno, circa i quattro quinti dei quasi 400 laureati in materie informatiche in regione provenivano dall’Unical. Come nel resto del Paese, anche in risposta alla crescente domanda di figure qualificate da parte delle imprese, negli ultimi anni il numero di laureati in queste materie è aumentato, di oltre il 40 per cento nel periodo 2018-23». Per Banca d’Italia «la presenza di capitale umano qualificato ha favorito negli anni lo sviluppo di un ecosistema di imprese operanti nel settore informatico (information technology, IT). Sulla base del Registro statistico delle Unità locali (Asia Ul), nel 2022, ultimo anno di disponibilità dei dati, nel sistema locale del lavoro (Sll) di Cosenza erano presenti circa 350 unità locali operanti nel settore IT, che occupavano oltre 2.000 addetti; pur rappresentando meno di un quinto del totale degli addetti in Calabria, il Ssl di Cosenza impiegava oltre il 60 per cento degli addetti regionali del comparto IT. Nel decennio 2012-22, il numero di unità locali e di addetti afferenti al settore IT nel Sll di Cosenza è cresciuto significativamente, rispettivamente, del 92 e 130 per cento (12 e 11 per la totalità dei settori); il peso in termini di addetti è passato dall’1,7 al 3,5 per cento, divenendo l’ottavo Sll nel confronto nazionale, primo nel Mezzogiorno». (c. a.)
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