LAMEZIA Tensioni e lotte di posizione. Le federazioni provinciali del Pd sono sempre “in fiamme” mentre si avvicina la scadenza della presentazione delle candidature alla carica di segretario, scadenza fissata a domani a mezzogiorno dopo che già una prima scadenza, fissata a una settimana fa, era stata procrastinata per la sostanziale “impraticabilità” dei vari campi, se non tutti almeno la gran parte. Secondo quanto trapela da fonti interne al Pd calabrese, il quadro peraltro non sembra essere particolarmente cambiato, soprattutto non sembra essere migliorato, nel senso che le federazioni continuano a essere in “ebollizione”, attraversate dalla “conta” tra i vari big territoriali e regionali, big che per il congresso regionale avevano sotterrato l’ascia di guerra, adeguandosi alla linea unitaria avallata dalla segreteria Schlein dal Nazareno con la riconferma della guida di Nicola Irto, ma che invece, per i congressi provinciali, avrebbero ripreso a misurarsi e a scontrarsi. Del resto la “partita” è grossa assai, perché all’orizzonte ci sono appuntamenti elettorali di grande rilievo, dalle Amministrative in centri strategici come Reggio e Crotone alle Regionali, l’elezione “madre” di tutte le battaglie per i dem. In più, com’era prevedibile, anche qui in periferia si stanno scaricando le ormai ineliminabili tossine che sono sprigionate a Roma dalle varie anime democrat. Il risultato comunque, in Calabria, saranno congressi provinciali meno anestetizzati e sicuramente più tesi rispetto a quello regionale, e magari questo potrebbe rivelarsi non un limite per un Pd che peraltro da questo step congressuale vuole lanciare le basi per costruire la possibile alternativa alla guida della Calabria.
Nel complesso sono in molti, nel Pd calabrese, a evidenziare che nelle federazioni comunque ci sarà un certo cambiamento (rinnovamento chissà…). Le aree più “infuocate” restano le province di Cosenza e di Reggio, sulle quali peraltro sono accesi i riflettori anche del Nazareno, che starebbe svolgendo un ruolo di “calmiere” e di garanzia. A Cosenza in lizza dovrebbero esserci Pino Le Fosse, che avrebbe il sostegno dell’area Enza Bruno Bossio-Nicola Adamo e di un dirigente di primo piano quale Giuseppe Mazzuca, storicamente vicino a Carlo Guccione, e il sindaco di Celico Matteo Lettieri, espressione dei giovani amministratori e volto che – si dice – piacerebbe ai consiglieri regionali Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci. A Reggio “radio trattative” parla di un tavolo nazionale che, in raccordo con Irto, starebbe lavorando a un nome di garanzia e di superamento dei due nomi che si starebbero contendendo il campo, l’uscente Antonio Morabito e Alex Tripodi, che sarebbe sostenuto da Giuseppe Falcomatà. Sono queste due federazioni quelle più “calde”. Ma segnali di tensione si percepiscono anche nella federazione provinciale del Pd di Catanzaro, dove si starebbe profilando una possibile candidatura del sindaco di Gasperina e consigliere provinciale Gregorio Gallello, considerato dagli addetti ai lavori vicino al consigliere regionale Ernesto Alecci: nel Catanzarese però c’è da fare i conti con il dato di Lamezia Terme e in particolare con il risultato elettorale di Doris Lo Moro, che ha “tenuto” nonostante all’appello, nel centrosinistra e nel Pd, manchino un bel po’ di voti (il sì ai referendum hanno preso oltre 3mila voti in più di quanti sono stati indirizzati alla Lo Moro nel ballottaggio…). Meno turbolenti appaiono le realtà di Vibo Valentia – qui starebbe emergendo la candidatura alla segreteria di Teresa Esposito, presidente delle Donne democratiche, sostenuta dal consigliere regionale Raffaele Mammoliti – e Crotone – qui la ricandidatura di Leo Barberio dovrebbe aver già chiuso i giochi. In queste ore comunque dappertutto c’è chi litiga ma c’è anche chi lavora per mediare e verificare la possibilità di trovare la quadra su una soluzione unitaria. Non sarà facile. Lo si capirà solo domani alle ore 12. (a. c.)
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