Zes unica, infrastrutture, coesione: «Una strategia integrata e non parziale per il Mezzogiorno»
Le dichiarazioni di Santo Biondo, segretario confederale della Uil. «Il Sud non ha bisogno di assistenzialismo né di slogan»

«Apprezziamo che il Governo riconosca l’importanza strategica del Mezzogiorno e sostenga pubblicamente il protagonismo del Sud, come affermato dalla presidente Meloni oggi all’assemblea degli industriali di Napoli. Tuttavia, per dare concretezza a questa visione non bastano dichiarazioni d’intenti: serve una strategia complessiva, coerente e strutturale, che affronti le sfide storiche del Meridione con azioni coordinate, risorse certe e tempi definiti». È quanto ha dichiarato il Santo segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
«La Zes unica per il Mezzogiorno può rappresentare uno strumento importante per attrarre investimenti, rilanciare la capacità produttiva e favorire la semplificazione amministrativa. Ma la zona economica speciale, da sola – ha sottolineato Biondo – non può risolvere gli squilibri territoriali se non viene inserita in un disegno organico. Occorre evitare l’errore di immaginare uno sviluppo selettivo, concentrando i vantaggi solo sulle aree portuali o costiere e trascurando le aree interne, i piccoli comuni e le fasce montane del Sud, che rischiano l’isolamento infrastrutturale e sociale. Il rilancio del nostro Meridione passa attraverso alcune direttrici non rinunciabili: completamento e potenziamento della rete infrastrutturale, rilancio delle politiche di coesione, messa a terra rapida e responsabile dei fondi Pnrr, cura e rilancio del settore sanitario, sostegno al lavoro di qualità e al capitale umano, legalità e sicurezza con un impegno forte e visibile dello Stato per combattere la criminalità organizzata, che frena lo sviluppo, inquina l’economia e mina la fiducia sociale». «Il Sud – ha concluso Biondo – non ha bisogno di assistenzialismo né di slogan, ma di un vero patto per lo sviluppo e la giustizia territoriale, che coinvolga istituzioni, imprese, lavoratori e cittadini. Al Governo chiediamo che la strategia per il Mezzogiorno non sia parziale, ma unitaria, concreta e strutturale».
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