Per Principe un’altra vittoria ma la politica è sparita
La sentenza di primo grado su Rimborsopoli ha assolto, tra gli altri, Sandro Principe. Per Principe è l’ennesima assoluzione. A conferma non solo che ha avvocati di spessore (Franco Sammarco e la sua…

La sentenza di primo grado su Rimborsopoli ha assolto, tra gli altri, Sandro Principe. Per Principe è l’ennesima assoluzione. A conferma non solo che ha avvocati di spessore (Franco Sammarco e la sua giovane discente, Anna Spada) ma che era estraneo ai fatti. Cosi come lo era dall’accusa di concorso esterno, anche se la palla è tornata in Corte di appello per un vizio di forma. Per i condannati c’è l’appello e c’è comunque la prescrizione certa. All’epoca dei fatti l’errore più grande lo commise Mario Oliverio, che per un avviso di garanzia sostituì tutta la giunta. Spesso si parla di errori della magistratura ma non ci si concentra su quelli della politica. Che usa il garantismo esclusivamente per difendere i propri amici ( tranne lodevoli eccezioni).
Se Principe fosse stato condannato, seppure in primo grado, sarebbe stato sospeso. E il Parlamento, almeno nelle forze riformiste e garantiste, tarda ancora a modificare la legge Severino. Che ha mietuto vittime, vedi Falcomatà, e che ancora oggi interviene con provvedimenti interdittivi che precedono il giudicato. Nessuno chiede alla magistratura di non fare il suo dovere laddove possano esserci reati. Il problema è trascinare processi all’infinito, applicare misure cautelari poi non fondate e, questo riguarda la politica, avere una legge che ti impedisce di esercitare un mandato popolare per sentenze provvisorie. Rifletta su questo la classe politica. Che dovrebbe fare opposizione nei consessi e non lasciare questo compito ad altri. Per questo c’è la classe politica. Che in Italia risente della mancanza dei socialisti. Terribilmente.
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