“Vinitaly and The City”, il racconto di una Calabria che l’Italia non si aspetta – FOTO
La manifestazione in corso al parco Archeologico di Sibari registra già un bilancio fortemente positivo. Gallo: «Non ci sono regioni alla pari della Calabria». La testimonianza di Köcher

SIBARI «Queste manifestazioni servono a due obiettivi. Il primo, a raccontare al Paese una Calabria diversa, quella Calabria che forse il Paese non si aspetta. Una Calabria capace di organizzare senza sbavature manifestazioni di questa portata e quindi anche ad attrarre interessi istituzionali, come conferma la presenza del ministro Lollobrigida e dei vertici dell’agricoltura italiana in questi giorni. E poi, a rafforzare l’orgoglio e la consapevolezza dei nostri produttori, dei calabresi, che devono credere in se stessi, che devono immaginare e impadronirsi della straordinaria ricchezza in termini di biodiversità e di capacità produttiva della nostra regione». Lo ha detto al Corriere della Calabria l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo con riferimento al “Vinitaly and the City-Calabria in Wine” che si sta svolgendo per la seconda volta, e sempre con successo, al Parco Archeologico di Sibari.
«Non ci sono regioni alla pari della Calabria»
Secondo Gallo «non ci sono regioni pari alla nostra. Lo dico non perché debba convincere tutti che va tutto bene, perché in questi anni io mi sono fortemente confrontato con le altre regioni. Ho sempre rispetto dell’offerta delle altre regioni, ma nessuna regione ha questa straordinaria varietà. E allora noi, avendo l’ambizione della qualità, dobbiamo credere di più in noi stessi, pensare che attraverso queste potenzialità enormi possiamo costruire un futuro diverso, un futuro migliore, recuperando attraverso un’azione innovativa una tradizione straordinaria. Finora il bilancio è sicuramente positivo, poi vedremo alla fine. C’è tanta gente che si diverte, che partecipa ai tantissimi eventi che abbiamo messo in campo, anche rispetto all’anno scorso un miglioramento in questo senso. C’è – ha rilevato l’assessore regionale – uno spaccato non solo del settore vitivinicolo, del settore amari e mixology, ma del settore agroalimentare, della nuova gastronomia della nostra regione, che è cresciuto tanto in questi anni».
L’intervento di Bricolo
Un format unico, replicabile, sostenibile e organizzato su misura per ogni territorio, pensato come uno strumento strategico di promozione per il vino italiano e la cultura che lo accompagna: questo è Vinitaly and the City. Nato nel 2013 come “fuori salone” del Vinitaly di Verona, Vinitaly and the City è oggi un evento esperienziale che lega il vino alla cultura, alla storia e al paesaggio, pensato per il pubblico consumer dei wine lover ma con ricadute concrete in termini di enoturismo e marketing territoriale. «La prima edizione fuori Verona, che si è tenuta proprio qui a Sibari nel 2024, ci ha dato una risposta molto positiva, con oltre 80 produttori coinvolti e 20mila presenze in tre giornate. La riconferma in Calabria per il secondo anno, dal 18 al 20 luglio, ci dimostra che Vinitaly and the City è maturo e pronto per essere replicato in altri contesti vocati del Paese – ha detto il presidente di Veronafiere Federico Bricolo –. L’idea è semplice ma potente: creare un format modulare, capace di valorizzare i vitigni autoctoni, le tradizioni locali e le bellezze storico-paesaggistiche delle città e delle regioni italiane, attraverso degustazioni, eventi e spettacoli in scenari simbolici. Vinitaly and the City – ha aggiunto Bricolo – rappresenta un tassello fondamentale di una strategia integrata che punta a valorizzare il vino italiano non solo come prodotto, ma come esperienza culturale e identitaria, capace di generare impatto positivo su economia, occupazione e reputazione dei territori. Grazie alla sua flessibilità, il format si presta anche ad accompagnare i borghi, le aree interne e i vitigni meno conosciuti verso un riposizionamento sia commerciale che turistico, in linea con le tendenze slow e sostenibili». A supporto di questa visione, Veronafiere ha dato vita anche al brand Vinitaly Tourism, dedicato espressamente all’enoturismo e alla costruzione di reti tra territori, operatori e istituzioni. In sinergia con Vinitaly and the City, questo nuovo strumento contribuisce a strutturare un’offerta enoturistica italiana più competitiva, accessibile e integrata con il patrimonio culturale e paesaggistico nazionale.
La testimonianza di Köcher
Al “Vinitaly and the City” anche la testimonianza, raccolta dal Corriere della Calabria, di Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival, un’altra grande manifestazione che è stata replicata in Calabria, a Cirò in particolare. «Leggo questo slogan “dove tutto iniziò” e penso – ha sostenuto Köcher – che la Calabria sia proprio l’origine di quello che oggi vediamo come viticoltura a livello nazionale. Cirò mi ha ispirato, mi ha ispirato la storia anche di Pitagora, la storia di Milone che si lega al vino, questo è un territorio che ha tanto da raccontare, e Ciro ha anche tante particolarità, tutte da scoprire. Con Sibari c’è una storia in comune, la storia della Magna Grecia». Il Merano Wine Festival ritorna in Calabria? «Ritorna, adesso ovviamente la Calabria andrà a Merano e quando organizziamo il “Merano” dal 7 al 11 novembre la Calabria sarà protagonista all’interno del Merano Wine Festival», ha concluso Köcher.
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