Separazione delle carriere approvata in Senato
Proteste in aula di Pd e Movimento 5 Stelle. «Vergogna»

Con 106 voti a favore, 61 no e 11 astenuti, l’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge costituzionale che introduce la separazione delle carriere in magistratura, tra pm e giudici.
Restano altri due passaggi parlamentari, trattandosi di un disegno di legge di revisione costituzionale, la sua trattazione in Parlamento prevede due deliberazioni da parte di ciascuna Camera, ad un intervallo non minore di tre mesi, e, in assenza di una maggioranza qualificata dei due terzi nella seconda votazione, la legge sarà sottoposta a referendum popolare. Dunque dopo l’ok di palazzo Madama, dovranno passare come minimo altri tre mesi.
Le proteste di Pd e 5Stelle
I senatori del Pd, al momento del voto della riforma della Separazione delle carriere, hanno tutti esposto un frontespizio della Costituzione rovesciata. I deputati di M5s hanno invece alzato un cartello con le immagini di Borsellino e Falcone con la scritta “non nel loro nome”.
La riforma
La riforma, appoggiata da tutto il governo, è in realtà il cavallo di battaglia di Forza Italia. Nettamente avversato dall’Associazione nazionale magistrati (Anm) e dalle opposizioni (in particolare Pd, M5s e Avs), il testo modifica il Titolo IV della Costituzione, nella parte dedicata alla magistratura, introducendo per la prima volta nel nostro Paese la separazione delle carriere per i magistrati e lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura. Le norme piu’ rilevanti riguardano, appunto, la separazione delle carriere dei magistrati tra requirente e giudicante, lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura e la creazione di un’Alta Corte disciplinare. (Ansa)