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LA RICERCA

Il botulino non agisce da solo ma ha 14 “alleati”

Mappata la tossina: è un milione di volte più potente del veleno di cobra, ecco come riesce a colpire

Pubblicato il: 27/08/2025 – 23:15
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Il botulino non agisce da solo ma ha 14 “alleati”

ROMA E’ il più potente veleno del mondo conosciuto dall’uomo, un milione di volte più tossico del veleno del cobra. La tossina botulinica è tornata alla ribalta delle cronache in Italia per i due gravi focolai estivi di botulismo alimentare registrati in Sardegna e Calabria che hanno fatto registrare decine di ricoveri e in tutto 4 morti. Un team di scienziati ha messo questa tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum sotto la lente e ha scoperto nel dettaglio i suoi 14 ‘alleati’. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista scientifica Science Advances e aprono la strada a farmaci più efficaci per contrastarla. “In natura, la tossina non agisce da sola – spiega Pål Stenmark, direttore della ricerca e professore di neurochimica all’Università di Stoccolma – Si muove all’interno di un grande complesso proteico composto da 14 componenti, che la protegge dall’ambiente ostile dell’intestino e la aiuta ad attraversarlo per raggiungere il sangue, dove viene rilasciata e circola fino a trovare il suo bersaglio finale: la connessione tra nervi e muscoli”.
Gli autori dello studio sono riusciti a creare un modello molecolare di come viene strutturata, stabilizzata, trasportata e rilasciata la pericolosa tossina. Questa causa la grave malattia del botulismo, tuttavia ha anche una ‘faccia buona’ nei suoi diversi usi medici, come il trattamento dell’emicrania cronica, degli spasmi muscolari e della sudorazione intensa, nonché per i suoi usi cosmetici. I ricercatori sono riusciti a visualizzare l’intero grande complesso della tossina “presente nel farmaco NeuroBloc, strettamente correlato al Botox”. Per mapparlo, è stata usata la microscopia crioelettronica. “Si tratta di una tecnica di imaging premiata con il premio Nobel, con la quale congeliamo rapidamente le molecole e ne catturiamo migliaia di istantanee, che poi combiniamo in un’immagine 3D con una risoluzione quasi atomica”, illustra Stenmark. Il modello molecolare così ottenuto apre nuove possibilità: “Offre opportunità per neutralizzare la tossina o sfruttarne i meccanismi a scopo terapeutico. Ed è molto stimolante anche comprendere meglio il funzionamento e l’aspetto di questo complesso sistema”. (Adnkronos Salute)

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