Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

verso il voto

Toscano: «La Calabria ha bisogno di una politica vera e dal basso»

L’affondo del candidato alla presidenza della Regione con Democrazia Sovrana e Popolare: «Occhiuto e Tridico non hanno a cuore gli interessi di questa regione»

Pubblicato il: 03/09/2025 – 12:41
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Toscano: «La Calabria ha bisogno di una politica vera e dal basso»

CATANZARO «Noi abbiamo deciso di dare ai calabresi l’opportunità di cambiare davvero dopo decenni di cattiva politica. Questa regione vive una dimensione di povertà estrema, di marginalità, la sanità è allo sbando e questa classe politica si ripresenta come se non avesse delle responsabilità. Noi sappiamo precisamente quali sono le cause di questo declino infinito, non vogliamo più delegare la nostra vita, il nostro futuro, le nostre aspettative ad una classe dirigente che risponde a poteri esterni, a Bruxelles e a Roma e il conto lo fa pagare sempre sulla pelle dei calabresi, è il momento di ritornare a vivere una politica vera e dal basso». A dirlo è l’avvocato Francesco Toscano, candidato alla presidenza della Regione Calabria con Democrazia Sovrana e Popolare, in vista della tornata elettorale del 5 e 6 ottobre. Il partito, presente in tutta Italia, è stato fondato dallo stesso Toscano insieme a Marco Rizzo, già eurodeputato di Rifondazione comunista. Sabato 6 settembre a Cosenza, il terzo candidato alle regionali in Calabria presenterà la lista a suo sostegno.
«Con Marco Rizzo – afferma Toscano – ci siamo trovati durante le politiche di oppressione cavalcate dal governo Conte prima e Draghi poi, con la scusa dell’emergenza sanitaria. Abbiamo deciso di lottare insieme in difesa dei cittadini vessati, ricattati sulla base di presupposti scientifici spesso zoppicanti. Abbiamo trovato poi una sintesi comune rispetto ai tanti drammi del presente, abbiamo elaborato una dottrina precisa che individua le cause che hanno determinato un progressivo svuotamento del benessere del nostro Paese, non solo della Calabria, ma dell’Italia intera. Noi sappiamo che questa nostra Italia, questa nostra regione non potrà ripartire se non riusciremo a recuperare un concetto di sovranità sostanziale che oggi svuotata dai consensi non rappresentativi di Bruxelles e Roma. Occhiuto e Tridico sono solo emissari di poteri non rappresentativi che non hanno a cuore gli interessi di questa regione. Basta commissari da fuori, basta piani di rientro».
Sul piano economico, il candidato rivendica la necessità di un cambio di paradigma: «Se l’alternativa è la disperazione e la povertà e il 40% di giovani che non hanno futuro e che sono costretti a vivere una vita di stenti, bene il reddito di dignità. Ma quello non è una soluzione strutturale, quello è soltanto un pannicello caldo che serve per dare ristoro a gente che non ce la fa più. La soluzione vera è ritornare ad un’idea di piena occupazione garantita dallo Stato, ma non per ritornare, come dicono quelli che non capiscono nulla, ad atmosfere sovietiche o comuniste. Noi lasceremo il libero mercato, la libera iniziativa economica, ma daremo allo Stato il compito di assorbire quella forza lavoro che il mercato privato non accoglie. Questo in un’ottica di complessivo miglioramento dei servizi, di recupero dei tanti settori pubblici che sono oggi disastrati, c’è una forza lavoro giovanile e non che potrebbe mettersi al servizio del recupero di questo territorio e noi possiamo farlo».
Toscano non nasconde la sfiducia diffusa tra i cittadini: «Io comprendo quei cittadini che si rifiutano di tornare al voto. La politica sembra ormai un gioco di pupazzi, un gioco di burattini che fanno promesse senza senso e il giorno dopo tornano a gestire la macchina come se nulla fosse. Ci siamo accorti, da Scopelliti in poi, passando per Oliverio, che la Regione Calabria crolla sul piano politico sempre per ragioni esterne, per intervento di poteri esterni. Questo significa che la nostra regione esprime un sistema di potere compromissorio, consociativo, che non c’entra nulla con la politica in quanto tale. Sono solo gestori di interessi materiali, non hanno una visione strategica d’insieme, non sono in grado di far appassionare la gente. Democrazia sovrana e popolare è l’unica alternativa di sistema rispetto a Tridico e Occhiuto, che sono servitori diversi degli stessi poteri». (redazione@corrierecal.it)

LEGGI ANCHE

Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x