Inclusione e autonomia: a Cosenza una trattoria sociale per 23 giovani con disabilità – VIDEO
Inaugurato “Affavorì”, il nuovo progetto dell’associazione La Terra di Piero. Sergio Crocco: «Un passo concreto in una città che non si gira dall’altra parte»

COSENZA Un’atmosfera festosa ha accolto l’inaugurazione di “Affavorì – Trattoria delle persone“, il nuovo ristorante sociale promosso dall’associazione “La Terra di Piero”, che ha acceso i riflettori su una Cosenza capace di accogliere, includere e creare valore attraverso il lavoro. La serata d’apertura, che si è svolta ieri in Piazza dei Valdesi, è stata un vero e proprio momento di festa collettiva: tra musica, degustazioni e sorrisi, i cittadini si sono stretti intorno a un progetto che promette di diventare un punto di riferimento per chi cerca non solo buona cucina, ma anche umanità e senso di comunità. Il cuore pulsante di Affavorì sono i suoi protagonisti: 23 ragazzi con sindrome di Down e disturbi dello spettro autistico, che lavoreranno tra sala e cucina, affiancati da altri giovani impegnati nella produzione della pasta fresca, i celebri maccabuoni al ferretto. Dietro ogni piatto servito c’è un percorso lungo e appassionato, durato quasi due anni, durante i quali i ragazzi hanno imparato, giorno dopo giorno, i segreti dell’arte pastaia sotto la guida esperta di Tiziana Turano, conosciuta come la “mastra pastaia”. Il locale, situato in Corso Garibaldi 42, affonda le sue radici nella gastronomia calabrese e nella convinzione che il cibo possa essere un veicolo potente di relazione e riscatto sociale. Ma Affavorì non è solo una trattoria: è un progetto di autonomia e dignità, costruito con pazienza e amore.






A raccontarlo con passione è Sergio Crocco, presidente della Terra di Piero e anima dell’iniziativa. «Un’altra piccola oasi di civiltà – ha detto Crocco al Corriere della Calabria – che abbiamo aperto in questa città che ha tanti problemi ma non si gira mai dall’altra parte. Io sono contento della felicità dei ragazzi di Affavorì stasera. Sono in 23 quelli che serviranno e lavoreranno in cucina, poi ci sono tanti altri ragazzi che lavoreranno alla preparazione dei “maccabuoni”. È un piccolo passo in avanti verso un traguardo che si chiama autonomia, che noi cerchiamo di portare avanti al di là del miglioramento della qualità della vita di questi ragazzi». (f.veltri@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato