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operazione “res tauro”

Borrelli: «Dopo la scarcerazione, Pino Piromalli ha ristabilito gli equilibri criminali nel territorio»

A margine della conferenza sui dettagli dell’operazione Res Tauro, il procuratore di Reggio evidenzia il “peso” criminale di “Facciazza”

Pubblicato il: 23/09/2025 – 13:12
di Antonino Casadonte
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Borrelli: «Dopo la scarcerazione, Pino Piromalli ha ristabilito gli equilibri criminali nel territorio»

REGGIO CALABRIA La scarcerazione e il ritorno in “campo” di Pino Piromalli, detto “Facciazza” ha «ristabilito gli equilibri criminali nel territorio, sia nei confronti di altre Cosche, sia all’interno dello stesso clan gioiese». È l’aspetto più eclatante che emerge dall’indagine “Res Tauro”, partita nel 2020 e che ha trovato una svolta dopo la carcerazione dello stesso boss, avvenuta nel 2021, sul quale si sofferma a margine della conferenza sui dettagli dell’operazione il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Borrelli: «Le attività investigative – dichiara – sembrerebbero aver dimostrato come la scarcerazione di quello che era considerato il capo storico della Cosca avesse determinato il ristabilirsi di tutta una serie di equilibri criminali esistenti sul territorio. Una situazione monitorata dalla Procura di Reggio Calabria e anche dai Carabinieri, in particolare del ROS, e per questo siamo soddisfatti del risultato raggiunto oggi». Tra le attività criminali messe in pratica dalla Cosca, vi era quella del controllo delle aste giudiziarie: «Questo meccanismo – spiega Borrelli – avveniva attraverso l’infiltrazione nel sistema di aggiudicazione dei beni, ma si tratta di un aspetto su cui dovremmo fare degli ulteriori approfondimenti». E ancora, il procuratore evidenzia il “peso” criminale di Pino Piromalli: «Il personaggio era carismatico e di spessore, anche di rango probabilmente superiore rispetto a quelli che erano in quel momento liberi e che condividevano con lui le strategie dell’organizzazione criminale. È importante rilevare una sostanziale tendenza all’armonizzazione dei vari punti di vista che si verificavano all’interno della Cosca, nel senso che Piromalli, pare, non fosse contento di come erano andate le cose in sua assenza. Un “malumore” – conclude Borrelli – che comunque si era stato risolto senza conflitti, ma attraverso il tentativo appunto di un’armonizzazione dei diversi punti di vista».

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