Un viaggio unico, al TTG di Rimini il lancio dell’Agrumiturismo
Tramontana: «Vogliamo raccontare il territorio attraverso gli agrumi. La filiera è già attiva, possiamo scrivere una storia nuova»

RIMINI Il turismo, come ogni altro settore produttivo e commerciale, sta vivendo un’epoca di grandi trasformazioni. Da quelle tecnologiche a quelle sociali. Agli operatori calabresi spetta il difficile compito di intercettare questi cambiamenti, comprenderli e organizzare una piattaforma che sia adeguata, reattiva e che diventi luogo irrinunciabile di visione e progettualità. Al TTG di Rimini, sono molte le novità lanciate da chi quotidianamente opera in un mercato in continua evoluzione. Tra le nuove proposte: l’Agrumiturismo, un neologismo lanciato dal presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria Ninni Tramontana per riassumere un progetto ambizioso lanciato in fiera allo stand di Calabria Straordinaria. «Presentiamo “Bergarè“, un evento che svolgiamo da quattro anni, proprio in centro città (Reggio Calabria, ndr) al castello aragonese: un grande contenitore, dove la camera racconta un po’ tutta la filiera legata al mondo del bergamotto di Reggio Calabria», sostiene Tramontana ai nostri microfoni. Che poi anticipa i dettagli del nuovo progetto.



Agrumiturismo
È sempre difficile spiegare il “Bergamotto di Reggio Calabria” a chi non lo vive direttamente. Questo agrume così unico e di incerta provenienza, continua ad emozionare ed affascinare. Non si sa con certezza da dove provenga né chi l’abbia portato in Calabria. Si sa solo che cresce in un’unica fascia di terra ionica, lunga circa 150 km, attorno a Reggio. Ecco perché, il bergamotto non è un agrume come tutti gli altri ed ecco perché il progetto lanciato a Rimini diventa opportunità. «E’ una nuova filiera legata al settore del turismo, si chiama “agrumiturismo”. Esiste l’enoturismo, esiste l’olioturismo e oggi dal TTG lanciamo questa nuova sfida. Vogliamo raccontare il territorio attraverso questo importante agrume, il Bergamotto di Reggio Calabria, ma anche attraverso tutti gli altri agrumi che rappresentano per il nostro territorio una fetta importante del mercato», aggiunge Tramontana. «La filiera è costituita da guide e coordinata da tour operator, agenzie di viaggio, albergatori e da tutti i produttori agricoli che ovviamente saranno felici di aprire le porte delle loro aziende per accogliere i turisti». Il progetto ha un target ben preciso. «Si rivolge al turista a caccia di esperienze, e il territorio di Reggio Calabria unito alla filiera degli agrumi piò davvero raccontare una storia nuova. E’ la nostra scommessa». (f.b.)
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