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operazione “saulo”

«Un pensiero per i carcerati», la tentata estorsione a Cirò Marina denunciata da un imprenditore e dal sindaco

Un appalto da milioni di euro attira le attenzioni del clan. La ribellione al racket e la corsa in caserma

Pubblicato il: 15/10/2025 – 15:34
di Fabio Benincasa
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«Un pensiero per i carcerati», la tentata estorsione a Cirò Marina denunciata da un imprenditore e dal sindaco

CROTONE Gli interessi criminali nel Crotonese non risparmiano il comparto turistico ricettivo di Cirò Marina, le ingerenze della cosca nella gestione degli stabilimenti balneari e nel loro indotto sono cristallizzate nella recente inchiesta denominata “Saulo“, coordinata dalla Dda di Catanzaro. Il pentito Gaetano Aloe sostiene che «solo tre stabilimenti balneari dei numerosi attivi a Cirò Marina non pagavano l’estorsione». Il referente criminale dell’area – confessa il collaboratore di giustizia – era «Cataldo Cornicello» coadiuvato da due “picciotti”.

Il libro mastro

Nomi, cognomi e cifre vengono riportate nel libro mastro: la rubrica degli imprenditori e commercianti sottoposti al pagamento della tassa non dovuta. Le forze dell’ordine, nel corso delle attività connesse alla cattura di un affiliato del clan, scovano – in una abitazione – «un quaderno composto da diciassette pagine a quadretti, tutte manoscritte in fronte/retro, riportanti operazioni contabili in entrata e in uscita con l’indicazione di nominativi parziali, in alcuni casi cancellati». Il contabile – secondo quanto ricostruito – annotava anche le somme di denaro presumibilmente «riconducibili al provento di attività estorsive». I danari sono frutto di una serie di danneggiamenti perpetrati nei confronti di attività imprenditoriali e commerciali di Cirò Marina e il modus operandi attuato è il medesimo già riscontrato in altre operazioni di polizia. Il “sistema” adottato vale per tutte le zone di interesse criminale della Calabria: prima si infonde uno stato di timore e insicurezza, poi l’imprenditore preso di mira riceve una “visita” che si conclude con una esplicita richiesta estorsiva.

Gli imprenditori denunciano, e anche il sindaco

C’è chi piega la testa e paga, c’è chi dice no e denuncia. La storia si ripete, ancora una volta, ed anche nell’inchiesta “Saulo” troviamo traccia di professionisti decisi a rispondere ai picciotti, opponendo un netto rifiuto dinanzi alle prepotenti sollecitazioni. Il 22 novembre 2024, un imprenditore crotonese si presenta agli Uffici del Comando Provinciale Carabinieri di Crotone e denuncia di essere stato vittima di una intimidazione subita mentre si trovava nel cantiere di Cirò Marina. La sua impresa era impegnata nella realizzazione di lavori pubblici commissionati dal Comune per un importo di circa un milione e duecentomila euro. Due persone si presentano sul posto arrivando a bordo di una Alfa Romeo 159, scese dalla macchina incrociano l’imprenditore e parte la richiesta: «un pensiero per i carcerati». Al doppio diniego ricevuto, i due stringono la mano al loro interlocutore e vanno via. L’episodio viene ricostruito in caserma dalla vittima della presunta richiesta estorsiva. Di lì a breve, i carabinieri metteranno a verbale un’altra denuncia. Si tratta di un imprenditore che, come il collega, si dice vittima di un tentativo di estorsione. Trattandosi di lavori pubblici, del fatto viene rese edotto anche il sindaco di Cirò Marina, «con il quale abbiamo, congiuntamente, rappresentato di persona quanto patito e l’allarme sociale creato al comandante provinciale» dei carabinieri. Per fortuna, c’è chi dice no! (f.b.)

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