Meloni: «Manovra seria. Vale 18,7 miliardi di euro»
Al centro famiglie e natalità, tutela del potere d’acquisto, sostegno a imprese e sanità

ROMA «Una manovra che considero molto seria, equilibrata, che va letta nel solco delle precedenti e vale 18,7 miliardi di euro, quindi è più leggera delle precedenti». Così la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Cdm che ha varato la manovra. «Abbiamo lavorato con compattezza», ha detto la premier. «Abbiamo approvato una Manovra molto seria ed equilibrata, che si concentra sulle priorità delle manovre precedenti: famiglie e natalità, tutela del potere d’acquisto, sostegno a imprese e sanità», ha spiegato. «Voglio ringraziare tutti i ministri per il lavoro di squadra che ci permette di presentare una Manovra che risponde ai bisogni e a problemi concreti delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese». «Voglio ringraziare Giorgetti, che è il destinatario di tutte le richieste, i vicepremier, i leader dei partiti della maggioranza. Abbiamo lavorato con buonsenso, compattezza e serenità guardano al risultato», ha sottolineato.
«Noi in passato avevamo reso strutturale il taglio del cuneo contributivo, avevamo aiutato gli autonomi, rivalutato le pensioni minime, interveniamo ancora sull’Irpef, ci concentriamo sul ceto medio e staniamo un miliardo e nove sui salari per tagliare dal 5 all’1% i premi di produttività, detassando le componenti del salario dei turni notturni e festivi, e per intervenire sul lavoro povero, con stipendi più bassi. C’è poi un fondo per il rinnovo dei contratti di lavoro», ha aggiunto ancora Meloni. «Abbiamo cercato di mettere un altro tassello concentrandoci sull’aumento dei contratti, oltre che sul tema del salario accessorio», ha spiegato. «Sappiamo – ha detto rispondendo alle domande dei cronisti – che in Italia c’è un problema legato ai salari, non si risolve da un giorno all’altro. Nei dieci anni precedenti al nostro governo, il potere d’acquisto dei salari italiani diminuiva di oltre il 2% mentre nel resto d’Europa cresceva del 2,5%. La buona notizia è che adesso questa tendenza si è invertita».
Con le risorse stanziate per la sanità – ha spiegato la premier – «vogliamo rafforzare in generale il comparto sanitario, in particolare assumere circa 6.300 infermieri e ulteriori mille medici, e aumentare le buste paga degli infermieri, con un aumento stimato nel 2026 di 1.630, per i medici di circa 3.000 euro, e anche del personale sanitario del comparto».
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