Femminicidi, Bombardieri: «La pena non spaventa l’autore, il problema è culturale»
L’ex procuratore di Reggio Calabria spiega perché serve uno sforzo su più fronti

TORINO «Nella violenza di genere, in particolare, è importante affrontare il problema a livello culturale. Non è la pena a spaventare l’autore di questi reati. Spesso nelle querele leggiamo nelle dichiarazioni delle persone offese, che i loro aguzzini dicono: “Io lo so che io lo so che andrò in carcere, io lo so che tu mi denuncerai, ma questo non mi ferma”. Chiunque maltratta una donna, chiunque uccide la compagna sa che che la sua responsabilità sarà individuata, e questo non lo ferma. Questo ci deve far riflettere», a dirlo è Giovanni Bombardieri a capo della procura di Torino. L’ex procuratore di Reggio Calabria, spiega a La Magistratura perché nel contrasto ai femminicidio serve uno sforzo di tutti su più fronti. «Il problema è culturale, attiene al rispetto della persona: occorre far crescere nei giovani nella cultura del rispetto. E a questo bisogna affiancare un’opera di assistenza. È importante creare le strutture assistenziali per le vittime di violenza di genere che devono intervenire anche nell’immediatezza», conclude Bombardieri. (redazione@corrierecal.it)
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