Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 20:13
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

la regione che verrà

Sanità, infrastrutture, Gioia Tauro. Per Occhiuto si riapre la “partita” del rapporto con il governo

Diversi e importanti i dossier per i quali il presidente è chiamato a mettere a frutto le interlocuzioni con un governo “amico”

Pubblicato il: 22/10/2025 – 19:50
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Sanità, infrastrutture, Gioia Tauro. Per Occhiuto si riapre la “partita” del rapporto con il governo

CATANZARO La “madre” di tutte le “partite” è la sanità, ma non c’è solo la sanità. Dopo il trionfo alle Regionali per il presidente Roberto Occhiuto tra le azioni più importanti da mettere in campo fin dall’inizio operativo del suo secondo mandato c’è quella relativa al rapporto con il governo nazionale. Anche sotto questo aspetto per Occhiuto c’è da capitalizzare una linea di continuità nata nella precedente legislatura, oggi per certi versi ulteriormente rafforzata dal successo delle elezioni, un successo che sul piano politico per il centrodestra e la maggioranza guidata a Roma da Giorgia Meloni ha rappresentato un ulteriore robusto “puntello”: al di là delle dichiarazioni di facciata e dal basso profilo, è evidente che le Regionali in Calabria erano, per certi versi, anche un testo per Palazzo Chigi e per la premier, un test chiaramente superato. Del resto, a conferma dell’importanza dell’appuntamento con il voto calabrese, tutti i leader del centrodestra (e del governo), con la Meloni in testa, non hanno fatto mancare il loro sostegno alla corsa di Occhiuto, sia con la presenza corale a Lamezia Terme nell’ultima settimana di campagna elettorale sia con presenze individuali costanti e in alcuni casi quasi quotidiane. La vittoria a valanga di Occhiuto il 6 ottobre si cala perfettamente in questo contesto e peraltro fornisce allo stesso governatore anche l’assist migliore per mettere a frutto la “filiera” politica e non solo con un governo “amico”.

La sanità

Il primo dossier che attiene ai rapporti tra Calabria e Roma ovviamente resta la sanità, l’uscita dal commissariamento che proprio a Lamezia Terme Giorgia Meloni ha promesso e che è davvero dietro l’angolo (si tratta essenzialmente di mettere a punto gli adempimenti essenzialmente tecnici, visto che sul piano politico la cosa oggettivamente è fatta). Con il ritorno della sanità nella gestione ordinaria Occhiuto potrà finalmente procedere con mani più libere – anche se non del tutto libere, perché resterà qualche “ingessatura” legata al nuovo piano di rientro – con la riforma della governance (tutti gli ospedali sotto un’unica regia), con un nuovo piano di assunzioni e con gli investimenti in edilizia sanitaria (qui si ricordano i fondi Inail per i nuovi ospedali).

Gli altri dossier

Ma non solo sanità. Per Occhiuto la nuova stagione delle interlocuzioni con il livello governativo si dipanerà anche su altri segmenti di notevole importanza. Anzitutto le infrastrutture, capitolo che Occhiuto in questi anni e anche nei prossimi mesi incrocia con il vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega, con cui il presidente della Regione è in forte asse, come dimostrano le questioni del Ponte sullo Stretto e degli oltre tre miliardi per metà Statale 106. Ma per la Calabria ora si tratta anche di incassare altro, in particolare una maggiore certezza dell’investimento sull’Alta Velocità da Salerno a Reggio Calabria (a partire dal miliardo necessario per arrivare a Praia, che è il primo step) al completamento della stessa Statale 106 (c’è da lavorare ancora per il tratto da Catanzaro a Reggio). E ancora, il tema dell’attrazione degli investimenti. Tra le possibilità che il governo potrebbe concretizzare in Calabria c’è quello di portare a Gioia Tauro il polo cosiddetto “Dri”, il polo dell’acciaio “green“, che potrebbe essere trasferito da Taranto all’hub portuale gioiese e sul quale da mesi è in atto una serrata interlocuzione tra Occhiuto e il Mimit di Adolfo Urso: si parla di un investimento dell’ordine di un miliardo. Per non dimenticare poi il tema del rigassificatore di Gioia Tauro, che non sembra ancora archiviato. In questo contesto ci saranno poi da valutare le ricadute per la Calabria delle politiche del governo nel Mediterraneo: il G7 del Commercio estero che si è svolto a Villa San Giovanni, in uno con il ruolo di Occhiuto come presidente della Cim, potrebbe dispiegare i primi effetti.

L’autonomia differenziata

Ma altre “partite” Occhiuto sarà chiamato a giocare con il governo nazionale, su questioni come il lavoro, l’ambiente, le politiche di coesione (c’è l’accordo siglato a febbraio 2023 sempre a Gioia Tauro da portare avanti), persino lo sport, considerando che in campagna elettorale, nell’ormai famoso post in cui aveva illustrato la sua agenda per la prima settimana dopo il voto avendo dato per scontata la riconferma alla guida della Regione, Occhiuto ha annunciato che per fine anno potrebbero esserci novità su un grande evento sportivo che potrebbe essere organizzato in Calabria nel 2026. Nel complesso, dunque, prospettive interessanti potrebbero aprirsi nel nuovo rapporto tra Cittadella e Roma. Anche se giustamente più di un analista politica ricorda che resta sempre da chiarire un tema sempre delicato per la Calabria, e cioè l’autonomia differenziata, che preoccupa tanti (e anche lo stesso Occhiuto) nella sua versione “turbo-leghista”: oggi l’autonomia differenziata sembra in “stand by” ma domani? (a. cant.)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x