Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Le riserve avanzate

Lascia da “re” e…raddoppia da “imperatore”. Parte l’Occhiuto-bis ma non mancano i malumori

A scatenare reazioni all’indomani dell’ufficializzazione del nuovo esecutivo è, soprattutto, il sovraccarico di deleghe trattenute dalla presidenza della Giunta

Pubblicato il: 06/11/2025 – 13:26
di Clemente Angotti
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Lascia da “re” e…raddoppia da “imperatore”. Parte l’Occhiuto-bis ma non mancano i malumori

Lascia da “re” e…raddoppia da “imperatore” Roberto Occhiuto. Eppure intorno alla giunta Occhiuto-bis, varata da poco, assieme ai primi vagiti affiorano malumori riserve. Anche, guarda caso, nel centrodestra condotto alla vittoria dal primo governatore riconfermato nella storia della regione.
A sentire i primi commenti “off record”, infatti, non mancano i mal di pancia, più o meno manifesti. Occhiuto, al centro nel recente passato di critiche e rilievi per aver “accentrato troppo” e fresco artefice della rivoluzione degli assetti burocratici della Cittadella (del resto le alte sfere direttive della Cittadella sono le stesse al centro in piena estate degli strali del governatore dimissionario che lamentava di essere stato ‘bloccato’ dai dirigenti in sciopero di firma), ha certo dalla sua i risultati incontestabili ottenuti nell’ultima competizione elettorale. Cosa che, com’è naturale, non lo mette al riparo in particolare dalle critiche dell’opposizione dem secondo cui «la Calabria non può essere teatro di una gestione privatistica e familistica del potere a discapito della capacità, della competenza, della responsabilità e della rappresentanza territoriale».
A scatenare reazioni all’indomani dell’ufficializzazione del nuovo esecutivo è, soprattutto, il sovraccarico di deleghe trattenute dalla presidenza della Giunta: oltre a quella scontata della sanità, in vista dell’annunciata soluzione della vicenda commissariamento, nelle mani del governatore rimangono ben salde cultura, rapporti con l’Unione europea, marketing territoriale, promozione della Calabria e dei suoi asset strategici, attrazione degli investimenti e incoming, infrastrutture di trasporto e sistemi infrastrutturali complessi, edilizia sanitaria, iniziativa legislativa, protezione civile “e, inoltre, ogni altra materia non espressamente attribuita alla competenza di un assessore”. Va detto: alcune deleghe(quali?) verranno assegnate in un secondo momento quando si andrà all’allargamento dell’esecutivo. Ma la cosa non impedisce le riserve avanzate da chi ritiene di avere subito un torto.
A lasciare quantomeno perplessi gli osservatori della politica, e non solo, così di primo acchito, sono anche altri due aspetti che hanno fatto storcere il naso a più d’uno per la loro indubbia rilevanza: la sovraesposizione della Locride che si vede assegnati due assessori (l’uscente calabrese Giovanni Calabrese di Fratelli d’Italia e l’esterna Eulalia Micheli già candidata nella lista Occhiuto presidente) e per converso l’assenza in giunta di un rappresentante della città di Reggio, realtà tanto cara allo stesso Occhiuto se non altro per l’impegno – ampiamente ripagato dai consensi ottenuti – che ha profuso in questi anni di governo a favore del territorio della città calabrese dello Stretto. Su tutto, però, svetta il risentimento, non dissimulato, di Noi moderati, il partito di Maurizio Lupi e Pino Galati che, in forza del risultato delle urne, confidava in un riconoscimento in giunta. Un appuntamento mancato per il momento? Molto probabile. Niente è perduto, insomma, per la quarta gamba della coalizione di centrodestra che, comunque, ha accusato il colpo. C’è difatti alle viste l’ampliamento dell’esecutivo a nove componenti, in forza della modifica dello statuto, e per il quale circola già il nome di un’assessora di NM in pectore. E’ vero, ma intanto il risultato attuale è questo. E certo tutto questo non appaga le attese di un partito che ha comunque superato il non facile valico del quorum.
A ufficializzazione avvenuta non mancano i lati positivi, benché attesi. A gioire, in queste ore, infatti, sono anche i consiglieri supplenti “graziati” in forza della nuova normativa regionale che prevede il subentro degli esclusi più votati al posto degli eletti, nelle medesime liste, nominati in Giunta. E non è poco. (redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

x

x