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Un calabrese su dieci rinuncia a curarsi, Ugl: «Cifre drammatiche»

«I dati diffusi rappresentano un segnale d’allarme che non può essere ignorato»

Pubblicato il: 07/11/2025 – 15:57
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Un calabrese su dieci rinuncia a curarsi, Ugl: «Cifre drammatiche»

«I dati diffusi dall’Istat rappresentano un segnale d’allarme che non può essere ignorato: nel 2024, in Calabria siamo al 10% netto di chi ha rinunciato a curarsi e fra questi, il 6,8 afferma sia causata da liste di attesa troppo lunghe. Il problema ha riguardato il 6,3% dei residenti al Sud ed il 9,9% della popolazione italiana. Cifre drammatiche, esse confermano la profonda crisi del Servizio Sanitario Nazionale e la necessità di proseguire ed aumentare i drastici provvedimenti di riforma a livello regionale». Lo rilevano con preoccupazione Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale UGL Salute e Guglielmo Nucci, segretario confederale del Sindacato per la provincia di Cosenza, commentando l’audizione del presidente Istat, Chelli, presso le Commissioni Bilancio del Parlamento.

Il problema delle lunghe liste d’attesa

«La principale causa di rinuncia alle cure – sottolineano i sindacalisti dell’UGL – resta l’allungamento delle liste d’attesa, che da anni denunciamo come vera emergenza nazionale. Riconosciamo che l’intervento del Ministero della Salute per affrontare il problema, sia stato lungimirante e necessario ma i risultati concreti non sono ancora arrivati. Serve un celere cambio di passo: difficoltà organizzative, carenza di personale e differenze territoriali continuano a lasciare milioni di cittadini senza risposte». «Ma non finiscono qui i dati negativi per il Meridione e la nostra Regione: la spesa per i servizi sociali in media nazionale è pari a 127 € per abitante ma al Sud è di 69 ed in Calabria a meno di 56. La spesa media, per il servizio sociale professionale, è spesso di meno di 3 € l’anno per abitante in circa 1/6 degli ATS, principalmente al Sud, moltissimi quelli calabresi. La spesa media pro-capite per l’assistenza domiciliare ai disabili, di Comuni singoli e associati, in circa 1/6 degli ATS è inferiore a 30 € annui (media nazionale 241) tanti come al solito quelli calabresi (dati del 2022, ultimo anno per cui le stime sono disponibili). L’UGL – concludono Giuliano e Nucci – ricorda alle Istituzioni che la Salute è un diritto costituzionale: lo Stato deve garantire cure tempestive e accessibili a tutti i cittadini con programmazione efficace e monitoraggio puntuale dei risultati. È inaccettabile che la salute diventi una questione di reddito o di residenza.

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