Nicolas Sarkozy pronto a lasciare il carcere
La Procura ha chiesto la libertà vigilata. Oggi la decisione

PARIGI La procura ha chiesto il rilascio e la libertà vigilata per Nicolas Sarkozy, con divieto di avere contatti con gli altri imputati e testimoni della vicenda libica. La procura ha precisato che «l’estrema gravità dei fatti e la dimensione della pena» non devono influire nella decisione, che deve essere ispirata «unicamente dai criteri dell’articolo 144 del Codice di procedura penale». Nell’articolo si enumerano le condizioni che, uniche, giustificano la detenzione provvisoria: rischio di inquinamento delle prove e contatti con altri imputati.
E’ attesa per oggi la decisione della Corte d’appello di Parigi che esaminerà la prima richiesta di scarcerazione avanzata dall’ex presidente francese Nicolas Sarkozy. A settembre un tribunale di primo grado ha giudicato colpevole l’esponente di destra, capo di Stato dal 2007 al 2012, di aver cercato di ottenere finanziamenti dalla Libia di Muammar Gheddafi per la campagna che lo ha portato all’elezione, condannandolo a cinque anni di reclusione.
La giustizia francese si esprimerà oggi alle 13:30 sulla richiesta di libertà vigilata dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, attualmente detenuto nel carcere parigino di La Santé per il caso dei presunti finanziamenti libici alla sua campagna presidenziale del 2007: è quanto scrive il giornale Le Figaro.
Il settantenne è entrato in carcere il 21 ottobre, diventando il primo ex capo di uno Stato dell’Ue ad essere incarcerato, e i suoi avvocati hanno immediatamente chiesto il suo rilascio. La Corte d’appello di Parigi esaminerà la richiesta questa mattina, con Sarkozy che comparirà in videoconferenza, e dovrebbe prendere una decisione nel corso della giornata. Se la corte approverà la sua richiesta, potrebbe essere immediatamente rilasciato.
Il 25 settembre il tribunale di primo grado ha stabilito l’entrata in carcere di Sarkozy a causa della «gravità eccezionale» della condanna. Ma il ricorso in appello significa che Sarkozy è ora nuovamente presunto innocente e il tribunale valuterà quindi la necessità della sua detenzione preventiva.
Secondo la legge francese, potrà essere tenuto dietro le sbarre solo se non si troverà altro modo per salvaguardare le prove, impedire la manipolazione dei testimoni, impedirgli di fuggire o di recidivare, o per proteggerlo. In caso contrario, Sarkozy sarà rilasciato sotto controllo giudiziario e forse sottoposto agli arresti domiciliari con un braccialetto elettronico alla caviglia.
«Voglio che ci si convinca di una cosa: non ho mai avuto l’idea folle di chiedere al signor Gheddafi qualsiasi finanziamento. Mai riconoscerò qualcosa che non ho commesso»: lo ha detto l’ex presidente francese durante l’udienza a Parigi sulla sua richiesta di rimessa in libertà dal carcere di La Santé. «Ho risposto scrupolosamente a tutte le convocazioni. Non avrei potuto immaginare di raggiungere i 70 anni per conoscere il carcere. Questa prova mi è stata imposta: l’ho vissuta. E’ dura, molto dura». E ancora: «E’ estenuante», «un incubo». «Voglio rendere omaggio al personale penitenziario che ha dimostrato un’umanità eccezionale e che ha reso sopportabile questo incubo».
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