Consiglio regionale, chiusa la partita dei capigruppo. Prossimo dossier le Commissioni
Le varie liste, di maggioranza e minoranza, hanno praticamente designato i loro presidenti. Il “caso” Pd. Il centrodestra si appresta ad aprire il capitolo presidenze

LAMEZIA TERME Un passo alla volta, una casella alla volta. Con la definizione dei capigruppo prende sempre più forma la “mappa” del Consiglio regionale. Giochi praticamente chiusi nelle ultime ore per quanto riguarda la designazione dei presidenti dei gruppi di Palazzo Campanella, sia lato maggioranza di centrodestra sia lato minoranza di centrosinistra. Un adempimento al tempo stesso burocratico e politico, utile sia per sistemare gli equilibri interni alle liste che si sono presentate alle Regionali del 5 e 6 ottobre, liste che in genere hanno come riferimento i partiti, sia per “agevolare” la composizione definitiva degli assetti consiliari: dopo la nomina della Giunta da parte del presidente Roberto Occhiuto, e l’elezione dell’Ufficio di presidenza, la scelta dei capigruppo infatti consente anche di “liberare” il campo da alcuni pretendenti alle presidenze delle otto Commissioni, l’ultimo “step” per consolidare la “geografia”, anche politica oltre che istituzionale, del Consiglio regionale (almeno per questa fase iniziale della legislatura, perché si tratterà sempre di vedere in prospettiva come finiranno i ricorsi di candidati rimasti fuori dall’aula per pochi voti).
I capigruppo
Sul piano nominalistico, ecco la quadratura del cerchio: per Forza Italia il capogruppo è Domenico Giannetta, per Occhiuto Presidente Pierluigi Caputo, per Fratelli d’Italia sarà Angelo Brutto, per la Lega sarà Giuseppe Mattiani, per Noi Moderati Vito Pitaro. Fronte centrosinistra, il Pd ha designato capogruppo Ernesto Alecci, la lista Tridico Presidente Enzo Bruno, mentre il Movimento 5 Stelle, Democratici Progressisti e Casa Riformista sono “monogruppi” (quindi i presidenti sono rispettivamente Elisa Scutellà, Francesco De Cicco e Filomena Greco): ovviamente la sempre più probabile decisione di Pasquale Tridico di restare a Bruxelles dovrebbe determinare l’ingresso di Elisabetta Barbuto nel gruppo M5S anche se questo passaggio non dovrebbe incidere sulla scelta del capogruppo pentastellato. Sul piano politico, alla fine tutto sarebbe filato abbastanza liscio nel centrodestra, con la sola novità – rispetto alle anticipazioni della vigilia – di Caputo capogruppo di “Op” (Caputo era inizialmente indicato come “papabile” vicepresidente del Consiglio regionale). Quanto alla Lega, la scelta ricadrebbe su Mattiani in considerazione del fatto che si tratta di un uscente, tra l’altro super-votato, e che gli altri due componenti del gruppo – Orlandino Greco e Gianpaolo Bevilacqua – in realtà sono espressione di un movimento federato con il Carroccio. Diverso invece il contesto nel quale sarebbe maturata la scelta nel Pd, ricaduta alla fine su Alecci, che i “bene informati” davano invece come interessato soprattutto al ruolo di vicepresidente: all’interno del gruppo dem ci sarebbe poi una “sacca” di tensione rappresentata dai malumori di Giuseppe Falcomatà, rimasto fuori dalle scelte politiche e istituzionali del Pd e dato come in “rotta di collisione” ormai totale con i vertici del partito calabrese, a cominciare dal segretario Nicola Irto.
L’orizzonte
La scelta dei capigruppo comunque apre una nuova fase al Consiglio regionale, perché adesso il centrodestra può iniziare a ragionare anche sulle altre caselle da riempire, quelle delle 8 presidenze di Commissione (le sei permanenti e le due speciali, Anti-‘ndrangheta e Vigilanza, anche se a volte la Vigilanza è stata riservata all’opposizione). Secondo quanto si apprende da fonti della maggioranza, questo dossier non sarebbe stato ancora affrontato, se non a “grandi linee”, e dovrebbe essere approfondito nella prossima settimana. In linea di massima, dovrebbero essere “piazzati” alla guida delle Commissioni quei consiglieri regionali che al momento non hanno un ruolo istituzionale e politico e non sono “supplenti: sono 7, Sergio Ferrari, Elisabetta Santoianni, Marco Polimeni (Forza Italia), Rosaria Succurro, Emanuele Ionà (Occhiuto Presidente), Orlandino Greco (Lega), Riccardo Rosa (Noi Moderati). Ma in gioco però potrebbero entrare anche i “supplenti”. Si dice a esempio che Fratelli d’Italia sia intenzionata a rivendicare. Si vedrà: si parla di una decina di giorni per chiudere questo dossier. Intanto la definizione dei capigruppo è servita ad “aggiustare” un po’ di equilibri. (a. c.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato