“No Ponte” sullo Stretto, in migliaia sfilano a Messina
E’ partito da piazza Castronovo e giungerà a piazza Duomo

MESSINA Sono in migliaia a sfilare in corteo a Messina per dare la ‘spallata’ al progetto voluto da Matteo Salvini, dopo che le pronunce motivate della Corte dei Conti Il corteo nazionale è partito da piazza Castronovo, nella zona nord di Messina per sfilare lungo la via Garibaldi, e giungerà a piazza Duomo. Striscioni, cartelli colorati, e slogan: sono 80 le sigle di associazioni, movimenti, sindacati, partiti che hanno aderito, insieme a comuni cittadini che ancora una volta hanno deciso di manifestare contro la grande opera. “Chiediamo al governo di fermare le sue forzature per realizzare un’opera inutile e dannosa non solo per l’ambiente, ma anche per le tasche dei cittadini come certificato dalla Corte dei conti, il primo giudice terzo chiamato a esprimersi sul progetto voluto dal Governo”, affermano Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e WWF Italia. Il governo, aggiungono, ha perseguito “una strategia piena di forzature per nascondere l’inutilita’ e la dannosita’ del Ponte per cercare di scavalcare maldestramente le regole nazionali ed europee su ambiente e appalti”. “La Corte dei conti – sottolineano gli ambientalisti – ha certificato come quest’opera sia in palese violazione della Direttiva Habitat e delle regole europee sugli appalti e come le informazioni e i dati contenuti nella delibera Iropi non siano documentati e manchino di una reale istruttoria. Il parere negativo della Corte dei conti e le sue motivazioni pubblicate giovedi’ sono la conferma di quanto le associazioni sostengono da tempo e che hanno motivato nei due ricorsi presentati al Tar”. Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e WWF Italia hanno inviato anche tre reclami alla Commissione europea. “Chiediamo – dicono – per l’ennesima volta al governo di fermarsi prima di sprecare altro tempo, energie e soprattutto soldi dei contribuenti per un’opera inutile che non serve ne’ alla Sicilia, ne’ alla Calabria ne’ al Sud e si concentri invece sui veri problemi che affliggono il nostro Paese”.<