Testa del Serpente, arriva il verdetto della Cassazione: quattro condanne definitive – NOMI
Disposto l’annullamento con rinvio per Antonio Abruzzese. Annullata la confisca dei beni per Giovanni Drago

COSENZA L’ultimo grado di giudizio in Corte di Cassazione per cinque imputati condannati in primo e secondo grado al termine del processo scaturito dall’inchiesta “Testa del Serpente“, coordinata dalla Dda di Catanzaro. Questa mattina, la Suprema Corte ha reso nota la decisione. Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati Fiorella Bozzarello, Antonio Quintieri, Filippo Cinnante. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Endria Greco, Anna Colombo, Eleonora Appolloni.
Le condanne
Antonio Abruzzese disposto l’annullamento con rinvio per un nuovo giudizio.
Claudio Alushi condanna a 7 anni e 8 mesi
Giovanni Drago condanna a 2 anni e 8 mesi (annullata la parte relativa ai beni confiscati)
Adamo Attento condanna a 6 anni e 2 mesi
Antonio Marotta condanna a 9 anni e 6 mesi
L’operazione
L’operazione coordinata dalla Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha coinvolto soggetti che gli inquirenti hanno ritenuto appartenenti alle consorterie criminali operanti all’interno della città di Cosenza. I gruppi sarebbero stati attivi in ogni campo dell’attività criminale: dal racket, all’usura, ai danneggiamenti, ai pestaggi, allo spaccio di ogni tipo di sostanza stupefacente, alla gestione del gioco d’azzardo. Si tratta di sodalizi criminali capaci di trovare nuovi spazi a seguito del “vuoto di potere” creatosi sul territorio al termine del processo “Nuova Famiglia”, del 2014. (f.benincasa@corrierecal.it)
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